Classifica criptovalute: le migliori e le peggiori dello scorso anno

Baldassare Poma
| 4 min read
Migliori

In questo articolo vi illustreremo le crypto che, secondo i dati, risultano essere le migliori e le peggiori di quest’anno. Abbiamo esaminato le performance delle criptovalute del 2022 della top 100 e tenuto conto dei loro rendimenti da inizio anno fino al 25 dicembre 2022.

Le migliori crypto del 2022:

Continuate a leggere per scoprire quali crypto abbiamo analizzato. Vi diamo intanto un’unica anticipazione: Bitcoin ed Ethereum non sono nell’elenco!

1. GMX (GMX)

Al primo posto, con la miglior performance, troviamo GMX. Si tratta dell’utility token e di governance dell’ecosistema dell’exchange decentralizzato GMX. 

Uno dei motivi determinanti del rialzo del valore di GMX è stata la sua quotazione su Binance e Huobi Global oltre che il crollo dell’exchange FTX. Inoltre a novembre il token ha registrato un aumento significativo, dopo aver superato per breve tempo il suo rivale Uniswap nelle fee di trading giornaliere. 

Con un market cap di 379.4 milioni di dollari e un un’aumento dell’111% GMX si aggiudica il primo posto della nostra lista!

2. Trust Wallet (TWT)

Al secondo posto, invece, troviamo Trust Wallet (TWT) ed è l’utility token e di governance dell’ecosistema Trust Wallet. Il crollo dell’exchange di FTX ha sicuramente determinato un clima di sfiducia nei confronti degli exchange centralizzati e spinto le persone a trasferire le proprie crypto nei wallet self-custodial, come Trust Wallet.

Infatti il token TWT dopo il crollo di FTX ha registrato una spinta al rialzo. Il market cap del token è di 570 millioni di dollari e ha registrato un incremento annuo del 92%.

3. Unus Sed Leo (LEO)

Passiamo al terzo posto, dove si colloca Unus Sed Leo (LEO). LEO è il token nativo di iFinex e nel corso del 2022 ha registrato delle perdite, ma inferiori rispetto al resto delle principali crypto.

Uno dei motivi potrebbe essere dovuto al fatto che iFinex, durante il round di vendita privata nel 2018, ha dichiarato che avrebbe utilizzato il 27% delle sue entrate per riacquistare i token fino alla rimozione dell’intera fornitura in ciroclazione di 985,24 milioni.

Inoltre ha affermato che avrebbe utilizzato anche i fondi persi dell’hack di Bitfinex dell’agosto 2016 per acquistare i token LEO. Quest’ultimo evento spiega come mai il token LEO abbia registrato un aumento di oltre il 100% dall’inizio dell’anno.

Infatti è avvenuto dopo che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha recuperato 94.000 BTC dagli hacker di Bitfinex.

4. OKB (OKB)

Al quarto posto della nostra classifica delle migliori crypto troviamo OKB, ed è il token nativo dell’exchange OKX e consente ai titolari di OKB di ricevere generosi sconti di trading.

Nel corso del 2022 il token ha seguito l’andamento del resto del mercato crypto e dopo aver toccato il “bottom” a giugno, ovvero il punto più basso, ha registrato subito dopo un rialzo del 150%, senza alcun evento scatenante.

Questo movimento ha suscitato il sospetto di un’operazione speculativa, ma è riuscito solo a mitigare parte delle perdite registrate all’inizio dell’anno.

5. The Open Network (TON)

Al quinto posto si colloca Open Network. Si tratta di un ecosistema blockchain di layer 2 sviluppato dai fondatori di Telegram, Nikolai Durov e Pavel Durov. Il suo token nativo, TON, ha seguito l’andamento al ribasso del resto del mercato crypto durante la maggior parte dell’anno, ma prima della fine del 2022 ha registrato una ripresa e ciò è dovuto a diverse notizie positive.

Una di queste notizie è che ad ottobre Telegram ha annunciato che avrebbe utilizzato Open Network per mettere all’asta gli username. Inoltre, un mese dopo, Open Network ha creato un bot che consente agli utenti di Telegram di scambiare crypto all’interno dell’applicazione.

Detto questo, TON non è riuscito a recuperare tutte le sue perdite, registrando un calo del 33,5% su base annua.

 

Peggiori crypto del 2022

Adesso andremo a vedere quali criptovalute si sono distinte per il loro fallimento durante gli ultimi 12 mesi.

1.Terra (LUNA)

Terra Luna si aggiudica il primo posto di questa classifica, dato che è diventato il più grosso fallimento del settore crypto, quando il suo valore è crollato del 99,99% lo scorso maggio. 

In seguito al crollo del token, il suo fondatore Do Kwon ha effettuato un fork della catena, nominando la chain esistente Terra Classic, e la nuova Terra 2.0. In seguito il token LUNC, dopo il lancio, ha registrato un aumento del 100%, mentre LUNA2 è sceso di circa il 40% nello stesso periodo.

2. FTT

Al secondo posto troviamo FTT, ovvero il token nativo di FTX. In seguito al fallimento dell’exchange ha affrontato una crisi di liquidità a novembre, nonostante continui ad essere scambiato su alcuni exchange.

3. Solana (SOL)

Solana ha registrato una pessima performance nel 2022 ed è scesa del 93,35%. Le cause di questo crollo sono dovute alle sei interruzioni di rete, all’attacco da 200 milioni di dollari ad un wallet basato su Solana, oltre che al legame di Solana con FTX.

Inoltre, a peggiorare la situazione, è stata accusata di non essere così decentralizzata come invece sosteneva di essere.

4. Axie Infinity

AXS è il token di governance di Axie Infinity, ovvero un ecosistema di gioco play-to-earn (P2E). Quest’anno il gioco ha registrato una bassa affluenza di giocatori e questo ha provocato la tendenza al ribasso del token AXS.

Inoltre a marzo, a peggiorare la situazione, Ronin Network, una sidechain di Ethereum utilizzata per il gioco, ha subito un hack da 650 milioni di dollari, e ad ottobre sono incominciati i timori riguardo al blocco dell’8% dell’offerta del token.

Nel 2022 AXS è sceso di circa il 93%, con un market cap di 775 milioni di dollari, diventando una delle peggiori crypto di quest’anno!

5. The Sandbox (SAND)

Infine all’ultimo posto troviamo SAND, ovvero l’utility token di Sandbox. Il progetto inizialmente aveva riscontrato molto successo, ma adesso, secondo i dati di DappRadar, risultano solo 500 giocatori attivi nella piattaforma.

Questo ha provocato la tendenza al ribasso del token, che è sceso del 93,50% su base annua. 

 

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