CryptoQuant: la Bull Run non è finita, manca ancora una cosa…

Christian Boscolo
| 2 min read

Mentre il mercato crypto continua a dare scossoni verso l’alto e verso il basso, facendo impazzire i trader, arriva un’interessante analisi di CryptoQuant che riguarda Bitcoin e il mercato in generale.

Secondo gli esperti della società USA, la Bull Run è tutt’altro che finita, anche se BTC è entrato in una fase di correzione dei prezzi.

Tuttavia, nonostante questa correzione, il ciclo rialzista di Bitcoin è ancora lungi dall’essere concluso, come dimostra il basso livello di flussi di da parte di nuovi investitori, inoltre le metriche di valutazione dei prezzi non sono ancora a livelli coerenti con i passati top di mercato“, ha dichiarato CryptoQuant.

Diverse metriche hanno raggiunto livelli importanti, dato che il token ha toccato i 73.000 dollari questo mese il 14 marzo e il minimo dei 61.700 dollari il 19 marzo.

La correzione dei prezzi si è verificata quando i trader hanno iniziato a vendere per realizzare margini di profitto elevati.

I grandi possessori di Bitcoin hanno iniziato a vendere in modo più aggressivo quando i prezzi hanno superato i 70.000 dollari. I grandi detentori hanno trasferito 567.000 Bitcoin o il 35% dei trasferimenti totali sulla chain quando Bitcoin ha raggiunto il suo massimo storico il 12 marzo“.

Il ciclo rialzista a lungo termine di Bitcoin è tutt’altro che concluso


I dati di CryptoQuant mostrano che solo il 48% degli investimenti in Bitcoin proviene da detentori a breve termine, mentre il ciclo rialzista si conclude tipicamente con l’84%-92% di investimenti da parte di questo tipo di investitori.

La società ha poi spiegato che il mercato ha raggiunto livelli simili a quelli della metà del 2019 (52%), quando anche Bitcoin ha subito una correzione significativa.

Ieri, il prezzo di Bitcoin è balzato sulla scia dell’ultimo annuncio della FED – La Federal Reserve – la banca centrale degli Stati Uniti, che ha annunciato un probabile taglio dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Notizie positive sono giunte anche dalla BCE, la Banca Centrale Europea, che dovrebbe fare lo stesso.

Bitcoin al momento è scambiato a 65.935 dollari, in flessione dell’1,83%. Il prezzo del BTC è rimbalzato di oltre il 10% dai minimi della sessione precedente, sotto i 61.000 dollari.

Non tutti la pensano così…


Ma se le previsioni su BTC sono prevalentemente positive, ci sono anche alcune voci fuori dal coro che pensano che gli Stati Uniti possano addirittura entrare in recessione.

Come ad esempio, Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase – secondo cui c’è ancora il 65% di possibilità che gli Stati Uniti entrino in un periodo di recessione nel 2024.

L’esternazione è arrivata durante un’apparizione di qualche giorno fa al summit economico dell’Australian Financial Review.

Allo stesso tempo, Dimon ha dichiarato di non voler escludere l’insorgere della stagflazione e ha spiegato che i mercati statunitensi stanno mostrando tutte le caratteristiche tipiche di una “bolla”, dovuta alla misure economiche messe in atto in era COVID.

Dimon non è l’unico a vedere problemi all’orizzonte: investitori di spicco come Rober Kiyosaki, autore del best seller di finanza personale “Rich Dad Poor Dad“, hanno messo in guardia gli investitori.

Anche, Gordon Johnson, un analista di Wall Street, ha previsto che l’inflazione tornerà con prepotenza nella “più prevedibile crisi inflazionistica di tutti i tempi”.

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