ETF Spot su Ethereum: è arrivato il sì dalla SEC ma manca l’ultimo ostacolo!

Gaia Tommasi
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ETF

L’ufficialità è arrivata in tarda serata, poco dopo le 23.00 in Italia, la SEC – Securities and Exchange Commission – ha approvato il tanto atteso ETF Spot su Ethereum. Anzi ne ha addirittura approvati otto contemporaneamente. Si tratta di un altro evento storico per il settore, che indica una maggiore accettazione degli asset crypto nella finanza.

La decisione della SEC è arrivata solamente quattro mesi dopo l’approvazione dei primi ETF Spot su Bitcoin.

Come in molti si aspettavano Ethereum non ha registrato un forte aumento dopo l’approvazione, probabilmente perché la notizia era già stata prezzata nei giorni scorsi.

Nel momento in cui scriviamo ETH sta scambiando in rosso a 3.656 dollari, in calo rispetto ai massimi visti ieri, vicino a 4.000 dollari.

Sì dalla SEC ai moduli 19b-4, ma manca l’ultimo ostacolo


La decisione della SEC di approvare gli ETF Spot su Ethereum ha colto di sorpresa molti osservatori del mercato, dato che le precedenti interazioni tra l’ente regolatore e gli emittenti degli ETF non lasciavano presagire un’approvazione imminente.

Dietro questo improvviso cambio di rotta si ipotizzano diverse ragioni. Secondo alcune fonti, i legislatori della Camera dei Deputati avrebbero sollecitato la SEC ad equiparare il trattamento degli ETF Spot su Ethereum a quello riservato agli ETF su Bitcoin.

La SEC ha approvato i moduli 19b-4 presentati da colossi finanziari, tra cui BlackRock, Fidelity, Grayscale, Bitwise, VanEck, Ark, Invesco Galaxy e Franklin Templeton.

L’ostacolo iniziale è stato superato, ma ora gli emittenti ne dovranno affrontare un altro: garantire che le loro dichiarazioni di registrazione S-1 diventino effettive prima che possano iniziare le negoziazioni.

Anche se la SEC ha recentemente avviato le discussioni con gli emittenti in merito ai moduli S-1, i tempi per l’approvazione finale rimangono incerti. Alcuni analisti ipotizzano un via libera entro poche settimane, mentre altri, basandosi su precedenti storici, temono attese che potrebbero superare i tre mesi.

Secondo l’analista di ETF di Bloomberg, James Seyffart, le approvazioni del modulo S-1 potrebbero essere concesse entro “un paio di settimane”, anche se ammette che il processo potrebbe richiedere più tempo, in genere fino a cinque mesi.

Il suo collega Eric Balchunas, analista di ETF di Bloomberg, ritiene che potrebbero essere lanciati già a metà giugno. Inoltre si aspetta che ci sarà un solo round di commenti sulle modifiche dell’S-1, simile a quanto accaduto ai richiedenti degli ETF Spot su Bitcoin. Questo potrebbe semplificare il processo di approvazione e renderlo più rapido.

Approvati gli ETF Spot su Ethereum: È possibile il ricorso?


VanEck, uno dei richiedenti, non ha perso tempo e ha depositato il suo S-1 emendato poco dopo aver ricevuto l’approvazione per il deposito 19b-4. Si prevede che altri seguiranno a breve l’esempio di VanEck.

Ma rimangono ancora delle incertezze sull’approvazione dei nuovi fondi. Gabriel Shapiro, consigliere generale di Delphi Labs, sottolinea che l’approvazione della SEC è stata concessa dalla sua unità Division of Trading and Markets e non dai commissari. Questo vuol dire che uno dei cinque commissari della SEC potrebbe ancora impugnare la decisione entro i prossimi 10 giorni.

Ma secondo Joe Carlasare, avvocato specializzato in asset digitali, è improbabile una simile contestazione, in quanto il passaggio attraverso la divisione di trading e mercati non indica alcuna opposizione da parte dei commissari.

Nonostante questo, gli analisti stimano forti afflussi. Seyffart prevede che gli ETF Spot su Ether potrebbero attrarre circa il 20% dei flussi registrati dagli ETF Spot su Bitcoin, che hanno già accumulato 13,3 miliardi di dollari di afflussi netti in circa quattro mesi e mezzo. L’analista Balchunas prevede invece una stima più prudente del 10-15%.

Se le previsioni più rosee si avvereranno, gli ETF Spot su Ethereum potrebbero accumulare 2,66 miliardi di dollari di afflussi nelle stesso periodo di tempo.

ETH non è una security


Inoltre, per molti analisti, l’approvazione di ieri sera degli ETF Spot su Ethereum è una conferma inequivocabile: Ethereum non è una security.

L’analista James Seyffart ha sottolineato, nel podcast Bankless con Ryan Sean Adams, che con l’approvazione di questi fondi, la SEC riconosce esplicitamente che Ethereum non è una security.

Un riconoscimento che, come suggerisce Seyffart, potrebbe estendersi anche ad altri token, consolidando la loro classificazione come commodity.

L’approvazione dell’S-1 porrebbe fine al dibattito sullo status di ETH

Anche Justin Browder, avvocato specializzato in asset digitali la pensa allo stesso modo. Ritiene che l’ok definitivo sugli ETF Spot su Ethereum con l’approvazione del modulo S-1, chiuderebbe il dibattito una volta per tutte sullo status di Ethereum.

Secondo Adam Cochran, partner della società di venture capital Cinneamhain Ventures, questa linea di pensiero potrebbe essere applicata anche agli altri token:

è una commodity (una materia prima, ndr), anche con le caratteristiche attuali. Questo vuol dire che possiamo estrapolare da *TANTI* altri progetti gli elementi che potrebbero identificarli come security. Oggi molte crypto sono diventate delle commodity, anche se non lo sanno ancora“.

Anche se l’approvazione degli ETF Spot su Ethereum rafforza il suo status di commdity, Seyffart e altri esperti prevedono che la SEC potrebbe ancora concentrarsi sugli operatori coinvolti nella compravendita dell’asset.

Secondo Seyffart, la SEC potrebbe fare una distinzione tra Ethereum, che non sarebbe considerato una security, e quello in staking, che potrebbe invece rientrare nella definizione di security.

Anche l’avvocato Joe Carlasare condivide questo punto di vista e ritiene che la SEC potrebbe concentrarsi su singoli operatori, soprattutto per quelli che offrono lo staking-as-a-service

Con l’approvazione dei fondi, la SEC non ha confermato esplicitamente che Ethereum non è una security. Anzi la questione è stata “completamente elusa”, come ha commentato l’avvocato finanziario Scott Johnsson.

Si attende quindi che una futura dichiarazione ufficiale della SEC e dei suoi commissari possa chiarire ulteriormente la posizione dello status di Ethereum.

Diversi emittenti degli ETF hanno rimosso lo staking nelle domande finali, un elemento che poteva essere un potenziale ostacolo all’approvazione. Hashdex è stato l’unico emittente che non ha ricevuto l’approvazione regolamentare.

Rimane quindi ancora un ultimo passaggio per gli otto ETF per debuttare sul mercato: l’ottenimento dell’approvazione del modulo S-1. Sarà cruciale monitorare le azioni della SEC e l’andamento di Ethereum nelle prossime settimane.

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