Ethereum non è una commodity come Bitcoin. A dirlo Rostin Benham della CFTC

Christian Boscolo
| 1 min read

La classificazione delle crypto come commodity o azioni è tornata alla ribalta in questi giorni in seguito alle dichiarazioni di Rostin Benham, chairman di CFTC, (Commodity Futures Trading Commission), l’ente che si occupa delle materie prime negli USA.

Fino ad oggi Ethereum e Bitcoin erano considerati delle commodities ma stando alle ultime dichiarazioni, secondo Benham, oggi solo Bitcoin può esserlo.

Ethereum cambiato dopo il merge?

Pur non menzionando Ethereum, dunque, Benham ha instillato un nuovo dubbio. Un problema non da poco visto che ETH era già finito nel mirino della SEC dopo il merge anche se per un motivo diverso.

Il Merge di Etehreum, che ha sancito il passaggio da POW (proof of work) a POS (proof of stake), secondo la SEC comporterebbe anche un cambio di paradigma per la valuta di Vitalik Buterin. La maggioranza dei nodi di Ethereum, infatti, risiederebbe negli Stati Uniti, e per questo la SEC vorrebbe aver giurisdizione su ogni transazione.

Per molti esperti del mondo Crypto si tratterebbe però di una forzatura del cosiddetto Howey Test” che fa riferimento alla causa tra la SEC e la W.J. Howey Co, approdata alla Corte Suprema USA nel lontano 1946. 

Quindi che succede?

Al momento nulla. Si tratta di opinioni personali che non hanno alcun valore legislativo, ma che acuiscono l’annoso problema della regolamentazione delle crypto.

Non è solo XRP ad essere nel mirino della SEC ma tutto il comparto. L’unica soluzione risiederebbe in una legge ad hoc che non vada più a distinguere tra commodities e azioni, ma che includa le criptovalute in una nuova categoria.

Investi in Ethereum

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

Segui Cryptonews Italia sui canali social