Giochi Web3: tre su quattro falliscono miseramente

Aniello Raul Barone
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Il mondo dei giochi Web3 si rivela un ambiente infido, con dati recenti che dipingono un quadro a tinte fosche per l’industria del GameFi.

Di recente, infatti, CoinGecko ha analizzato i ratei di successo di 2.817 giochi lanciati tra il 2018 e il 2023. Secondo il rapporto appena pubblicato, solo 690 hanno resistito e sono riusciti a mantenere una base di giocatori attivi.

Questo significa che più di 2.100 giochi hanno gettato la spugna, il che si traduce in un sconvolgente rateo di fallimento annuale dell’80,8% circa.

Il criterio adoperato per definire fallito un gioco Web3, è stato preciso: un crollo del 99% degli utenti attivi, rispetto al picco, su una media mobile di 14 giorni.

Questa cronaca amara rappresenta la doccia fredda che ha spento l’entusiasmo iniziale intorno ai giochi Web3. Inizialmente osannati per le loro opportunità di generare ricompense sostanziali e creare valore reale attraverso l’esperienza di gioco, questi titoli hanno attratto enormi investimenti nel mondo delle criptovalute.

Solo nel 2023, i progetti di gioco Web3 hanno raccolto oltre 2 miliardi di dollari, ma il rapporto di CoinGecko solleva seri dubbi sulla sostenibilità di questo settore.

Nel 2022 si è registrato il più alto tasso di fallimenti in GameFi


I momenti più bui si sono registrati nel 2022, con il tasso di fallimento più alto mai visto in GameFi. Il 2021, invece, aveva visto un boom di lanci, con 738 giochi blockchain presentati in un solo anno, ma il mercato ribassista successivo ha colpito duramente, portando a un tasso di fallimento record, con la chiusura di 742 giochi.

I tassi altalenanti di fallimento evidenziano l’impatto diretto del mercato ribassista sui giochi Web3. Nel 2021, nonostante il numero di giochi falliti fosse aumentato a 339, si era registrato il tasso di fallimento più basso, grazie alla corsa al rialzo delle criptovalute.

509 giochi Web3 hanno cessato l’attività nel 2023


Quest’anno, sebbene 509 giochi Web3 abbiano cessato le operazioni, sembra essere in atto una leggera stabilizzazione, di conseguenza il tasso di fallimento sceso al 70% potrebbe indicare una potenziale ripresa, trainata dalla recente crescita del mercato e da segnali di un trend rialzista.

Una nuova entusiasmante promessa del settore GameFi


Nonostante la tristezza generale, alcuni grandi nomi dei giochi Web3 hanno brillato. Mentre CryptoKitties, considerato il pioniere nel settore dopo il lancio nel 2017, ha perso smalto nel tempo, titoli come Decentraland, The Sandbox e Axie Infinity hanno consolidato la propria posizione sul mercato, emergendo come punti fermi in un territorio pericoloso e mutevole.

Nonostante i rischi, in questo panorama continuano a fiorire nuovi progetti. Uno dei più interessanti e promettenti è la nuova piattaforma TG.Casino (TGC), un casinò decentralizzato che ha raccolto 3,3 milioni di dollari dall’apertura della sua prevendita poco più di un mese fa.

Quello che rende questo progetto diverso da tutti gli altri casinò online è il fatto di operare sulla popolare app di messaggistica social Telegram.

La possibilità di sfruttare l’ampio bacino di utenza di Telegram, infatti, ha permesso a TG.Casino di raccogliere una comunità di 6.000 membri in poco tempo, la maggior parte dei quali sta già utilizzando il casinò. Questo significa che la piattaforma assisterà a una rapida crescita della comunità di utenti.

TG.Casino offre un’ampia selezione di esperienze di gioco, dai tradizionali giochi di carte alle scommesse sportive. Questo contribuisce a spiegare il continuo successo della prevendita del token TGC, alla quale gli investitori possono partecipare collegandosi al sito ufficiale di TG.Casino.

Il token TGC è disponibile al prezzo unitario di 0,175 dollari, ma questo aumenterà in meno di tre giorni e potrebbe balzare in alto non appena il token sarà quotato sugli exchange verso la fine del 2023.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

 

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