FTX e Alameda trasferiscono altri 22 milioni di dollari dall’exchange

Aniello Raul Barone
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Ad appena tre giorni di distanza dal trasferimento di oltre 10,8 milioni di dollari verso gli exchange Binance, Coinbase e Wintermute, le fallite società crypto FTX e Alameda stanno continuano a effettuare massicci trasferimenti di fondi.

Come riportato da LookOnChain, il 2 dicembre 2023 FTX e Alameda hanno nuovamente trasferito otto diverse criptovalute – IMX, GMT, ETH, UNI, SHIB, BAL, LOOKS e WOO – per una cifra equivalente a oltre 22 milioni di dollari. Anche questi 22 milioni sono stati inviati a diversi exchange.

In totale, da ottobre 2023 a oggi, FTX e Alameda hanno trasferito oltre 551 milioni di dollari. Questi trasferimenti sono stati eseguiti utilizzando più di 59 diversi token.

Alla fine di ottobre, sono stati effettuati trasferimenti per un totale di 8,6 milioni di dollari a un singolo indirizzo. Questi trasferimenti sono stati successivamente reindirizzati a conti registrati sugli exchange Binance e Coinbase.

Cosa stanno facendo FXT e Alameda?


Come promemoria, SBF ha rivelato che, dei 20 miliardi presenti nei portafogli dei clienti FTX, erano rimasti soltanto 5 miliardi di dollari.

Infatti, SBF e FTX sono state accusate di aver utilizzato la società Alameda Research per spostare illegalmente i fondi dei loro clienti. Tuttavia, la bancarotta dell’exchange ha permesso a un team di amministratori più competente di subentrare alla guida di entrambe le società.

Queste informazioni sono state confermate durante un’udienza per FTX nel Delaware, presso un tribunale statunitense. Secondo FTX, il 13 settembre l’exchange aveva un patrimonio di 3,4 miliardi di dollari. Questi 3,4 miliardi di dollari erano suddivisi in 1,16 trilioni di dollari in Solana, 560 milioni di dollari in Bitcoin e 192 milioni di dollari in Ether.

Inoltre, durante l’udienza FTX ha ottenuto il consenso dei giudici a trasferire fino a 100 milioni di dollari in criptovalute a settimana. Successivamente l’importo potrebbe aumentare a 200 milioni di dollari “se i due comitati dei creditori sono d’accordo”.

Come FTX aveva ipotizzato lo scorso settembre, gli exchange Kraken e OKX hanno subito alcune ripercussioni in seguito a uno di questi recenti trasferimenti.

Gli attuali amministratori di FTX hanno assunto Galaxy per gestire le proprie attività e minimizzare l’impatto sui mercati dovuto a questi trasferimenti di denaro.

Particolare attenzione è stata posta alla gestione del rischio di “fughe di informazioni” che avrebbero potenzialmente portato a “un forte calo del prezzo delle criptovalute”.

Il triste epilogo di Sam Bankman-Fried


Nel frattempo Sam Bankman-Fried non se la passa per niente bene. L’ex CEO e fondatore di FTX ha infatti affrontato una vera e propria odissea dopo la bancarotta della sua società. Prima ha trascorso un periodo di latitanza alle Bahamas, sede centrale del suo exchange, dove è stato poi raggiunto da un mandato di arresto.

Dopo il pagamento di una cauzione stratosferica, SBF ha passato un ulteriore periodo di fermo agli arresti domiciliari, presso la casa dei suoi genitori. Successivamente ha affrontato il processo con un magistrato particolarmente severo: il giudice Kaplan.

Attualmente, SBF si trova in un centro di detenzione di Brooklyn. Secondo alcune fonti, l’ex CEO sarebbe stato brutalizzato e avrebbe subito un tentativo di violenza carnale, a proteggerlo sarebbe intervenuto un altro detenuto, un ex-mafioso, che ha scatenato una rissa che ha immediatamente allertato le guardie carcerarie. Dopo questo spiacevole episodio, SBF è stato subito trasferito una sezione isolata del carcere.

Nonostante la sua ferma convinzione che presto sarà scarcerato, Sam Bankman-Fried rischia di trascorrere il resto della sua vita in carcere.

 

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