Google presenta Gemini il nuovo progetto AI che competerà con ChatGPT

Lucio Prosperi
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Google ha lanciato una versione ridotta del suo nuovo modello di intelligenza artificiale “Gemini”. La versione completa e più avanzata arriverà nel 2024, alimentando ulteriormente la competizione tra i giganti tecnologici per diventare leader nello sviluppo dell’IA. Diventerà anche un ulteriore alleato per chi cerca crypto su cui investire?

A marzo, Google – in risposta all’entusiasmo scatenato da ChatGPT, che ha attirato milioni di utenti dal suo lancio lo scorso novembre – ha lanciato il suo chatbot di intelligenza artificiale Bard.

Tuttavia, finora Bard non si è rivelato all’altezza delle aspettative, al punto che diversi dipendenti di Google hanno criticato Sundar Pichai, il CEO dell’azienda, per il lancio, definendolo “affrettato”, “un fallimento” e “non all’altezza dello standard Google”.

Per questo l’azienda ha deciso di integrare Bard con questo nuovo modello di IA.

“Questo è l’inizio dell’era Gemini”, ha dichiarato Sundar Pichai. “È la realizzazione della visione che avevamo quando abbiamo creato Google DeepMind (il laboratorio di intelligenza artificiale dell’azienda n.d.r.)”.

Pichai e Demis Hassabis, responsabile di DeepMind, hanno affermato che Gemini è più potente rispetto alle precedenti tecnologie di chatbot di Google e che può generare risposte più accurate, avvicinandosi molto di più al ragionamento umano in alcune situazioni.

Le tre versioni di Gemini


Google ha pubblicato i risultati dei test benchmark affermando che la versione più potente di Gemini ha superato quella di GPT-4, in diverse aree chiave. Secondo Pichai, Gemini è migliore nella generazione di codice informatico e può riassumere in modo più accurato news e altri documenti di testo.

Saranno tre le versioni di Gemini, ognuna ovviamente con diverse abilità. La più grande – Ultra – è progettata per affrontare compiti complessi e farà il suo debutto l’anno prossimo.

Pro, l’offerta di fascia media, sarà implementata fin da subito in numerosi servizi Google tramite il chatbot Bard. Nano, la versione più piccola, alimenterà alcune funzionalità dello smartphone Pixel 8 Pro, come fornire un riassunto di una registrazione audio o proposte di risposte di testo a messaggi WhatsApp.

Gemini, è stato addestrato non solo analizzando enormi quantità di dati, tra cui libri digitali, articoli Wikipedia e forum online ma anche su immagini digitali e suoni. È ciò che i ricercatori chiamano un sistema “multimodale”, il che significa che può analizzare e rispondere sia alle immagini sia ai suoni.

Se gli si pone un problema di matematica che include linee, forme e altre immagini, per esempio, può rispondere in modo simile a uno studente delle scuole superiori. Questa parte della tecnologia, tuttavia, non sarà disponibile fino all’anno prossimo.

Google ha dichiarato che Gemini Ultra sarà il primo modello di intelligenza artificiale a “superare gli esperti umani” nella MMLU – comprensione linguistica multitasking su vasta scala – un indicatore che testa la conoscenza del mondo e le capacità di risoluzione dei problemi in 57 diverse materie, tra cui matematica, storia, medicina ed etica.

Tra le altre caratteristiche, Gemini può anche comprendere e generare codice in linguaggi di programmazione come Python, Java e C++.

Google, bontà sua, ha anche riconosciuto che, come sistemi simili, Gemini non è esente da errori. Può sbagliare fatti o addirittura “prendere un abbaglio”, inventando informazioni.

Quando potremo provare Gemini?


Nei prossimi giorni, questo innovativo modello di intelligenza artificiale sarà integrato in diversi servizi di Google, come Search e Chrome, tra gli altri. A partire dal 13 dicembre, gli sviluppatori avranno accesso a Gemini Pro sfruttando l’API Gemini in Google AI Studio o Cloud Vertex AI.

Di Gemini Nano e della sua integrazione con Pixel 8 Pro abbiamo già accennato; sarà possibile grazie ad AICore, una nuova funzionalità di sistema presente nella versione 14 dell’OS Android.

Gemini Ultra, invece, richiederà un po’ più di tempo, infatti è in previsione che una versione più avanzata di Bard, chiamata Bard Advanced e che offrirà anche l’accesso a Ultra, sarà lanciata nei primi mesi del prossimo anno.

In conclusione, Google nell’ultimo anno sta mettendo in campo tutte le proprie risorse per recuperare il primato nell’intelligenza artificiale sottraendolo a OpenAI. Del resto, come sottolineato da Sundar Pichai, “nel mercato c’è spazio sufficiente per tutti i fornitori di intelligenza artificiale. Siamo entusiasti per i progressi fatti finora e, sebbene siamo ancora nelle fasi iniziali di sviluppo, siamo estremamente fiduciosi nei progressi futuri”.

 

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