I creditori italiani di FTX vedono uno spiraglio, purtroppo dura poco!

Sauro Arceri
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Nelle ultime ore i creditori italiani di FTX sono andati in fibrillazione. Nella giornata di ieri, infatti, l’exchange di criptovalute in bancarotta FTX aveva annunciato l’apertura di un portale per le richieste di rimborso da parte dei creditori internazionali (ergo anche quelli italiani): claims.ftx.com.

Nel portale era specificato che gli utenti internazionali di FTX, sarebbero stati in grado di accedere ai saldi dei propri conti attivi a partire dall’11 novembre 2022, data della presentazione di istanza di fallimento da parte della piattaforma FTX.

Per presentare la richiesta di rimborso, gli utenti avrebbero dovuto seguire una procedura di autenticazione usando le credenziali del vecchio account FTX, verificare la propria identità, l’ammontare del rimborso a cui si ha diritto e lo storico delle operazioni eseguite, confermare l’importo richiesto oppure inviare una richiesta di modifica.

L’utilizzo del condizionale in questo caso, però, è d’obbligo perché il portale è diventato improvvisamente inaccessibile dopo appena un’ora.

Attacco hacker o eccesso di collegamenti?


Non sono ancora chiari i motivi per cui il portale per le richieste di rimborso sia andato offline. Alcuni hanno subito azzardato complicate teorie, come quella di un attacco hacker (che i più “creativi” hanno addirittura attribuito allo stesso exchange, che avrebbe attuato un auto-sabotaggio finalizzato a non pagare i creditori).

Tralasciando le ipotesi più fantasiose, invece, con tutta probabilità il crollo è stato dovuto a un eccesso di collegamenti: il portale non è riuscito a reggere il massiccio traffico di utenti che cercavano di accedere ed eseguire la procedura di richiesta del rimborso.

Intanto FTT vola a +15% e si aprono le speculazioni


Nel frattempo, in seguito a questi eventi, l’ormai moribondo token FTT ha ripreso improvvisamente vita sul mercato.

Nella giornata di ieri infatti, subito dopo l’annuncio dell’apertura del portale per i rimborsi, la criptovaluta nativa di FTX ha raggiunto un picco del +1,80% quasi, prima di ritracciare a +1,60% circa. Questo ha favorito soprattutto i traders più avidi e attenti, che non hanno perso la ghiotta e improvvisa occasione per speculare e arricchirsi.

I creditori soffrono, ma c’è ancora tempo


La maggior parte dei creditori italiani di FTX, e soprattutto i traders al dettaglio che avevano dato fiducia alla piattaforma di Sam Bankman-Fried, sono rimasti ancora una volta beffati. Non tutto è perduto, però, visto che il portale potrebbe essere tranquillamente ripristinato; per completare la procedura di richiesta del rimborso, infatti, c’è ancora tempo fino al 29 settembre.

 

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