La Biblioteca Vaticana approda sul Web3 grazie agli NFT

Marcello Bonti
| 2 min read

Il patrimonio culturale della Biblioteca Vaticana è oggetto di tutela e preservazione. Dal 2014 è entrato ufficialmente nel mondo digitale grazie a un lavoro in collaborazione con l’ente NTT DATA. Oggi, nel 2023, il progetto mira a includere la community dei sostenitori offrendo ricompense in forma di NFT.

Mostrare il proprio sostegno e condividere sui social le iniziative legate alla digitalizzazione dei beni e dei documenti presenti nella Biblioteca Vaticana permetterà di ottenere ricompense preziose.

Gli NFT creati per la promozione del progetto di digitalizzazione del patrimonio culturale del Vaticano sono associati a 15 beni di proprietà della biblioteca. Ognuno di questi è corredato di descrizione e può essere visualizzato sul web in ogni suo dettaglio.

Il progetto della digitalizzazione della Biblioteca Vaticana


Dal 2014 “AMLAD” di NTT DATA collabora con la Biblioteca Vaticana per archiviare in formato digitale la collezione composta da circa 1,6 milioni di libri stampati, 80.000 manoscritti, 300.000 monete e medaglie e 150.000 stampe e disegni.

NTT DATA e la Biblioteca Vaticana hanno deciso di lanciare il progetto “Vatican Library Web3 Support Project” che premia il supporto degli utenti alla Biblioteca Vaticana con NFT.

Si tratta del primo progetto della “Web3 Community Platform” dell’azienda, che mira ad allargare la community di utenti online che possiedono contenuti collegati alla biblioteca grazie alla tecnologia Web3.

La digitalizzazione facilita la ricerca, localizzando rapidamente i dati e i documenti, per promuoverne la consultazione in tutto il mondo. Il patrimonio culturale della Biblioteca Vaticana ora è accessibile a chiunque e ovunque si trovi.

NTT DATA è al lavoro per sviluppare servizi basati sulla tecnologia Web3


NTT DATA ha sviluppato “AMLAD“, una soluzione di archiviazione digitale utilizzata per digitalizzare e archiviare gli oltre 2 milioni di beni culturali della Biblioteca Vaticana.

I beni culturali conservati nelle biblioteche e nei musei di tutto il mondo sono la dimostrazione dell’evoluzione della storia umana, ma sono costantemente a rischio di deterioramento. La digitalizzazione rappresenta quindi un’opportunità per la loro tutela e conservazione.

A questo scopo, NTT DATA ha creato uno strumento per l’archiviazione digitale dei dati 2D e 3D, il futuro degli archivi digitali. Infatti è progettato per promuoverne l’uso e la consultazione ben oltre la semplice conservazione.

Inoltre, la soluzione archivia i dati secondo strutture internazionali conformi alle classificazioni e agli standard bibliotecari, nonché alle regole della Biblioteca Vaticana.

Asahi Hasebe, responsabile del progetto AMLAD di NTT DATA, spiega che “esiste un gran numero di beni culturali di valore conservati nelle istituzioni culturali di tutto il mondo. Tuttavia, è possibile vederli solo recandosi sul posto e, anche se ci si reca sul posto, è molto difficile trovare ciò che si sta cercando. Tuttavia, se i dati digitali sono archiviati correttamente, è possibile trovare e visualizzare facilmente e liberamente ciò che si desidera, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi”.

Il Direttore della Biblioteca Apostolica Vaticana, Mauro Mantovani, ha spiegato che “la soluzione di archiviazione digitale AMLAD ha contribuito alla conservazione a lungo termine di questi fondi estremamente preziosi senza causare alcun danno. NTT DATA ha svolto un ruolo importante nel sostenere la nostra missione presso la Biblioteca Apostolica Vaticana di rendere pubbliche le partecipazioni raccolte in tutto il mondo, indipendentemente da razza, stirpe, cultura, religione, politica o ideologia, e di sostenere la ricerca scientifica e lo sviluppo”.

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