La Ferrari ora accetta pagamenti anche in Dogecoin (DOGE)

Christian Boscolo
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In un’intervista rilasciata a Reuters da Enrico Galliera, Direttore Marketing e Commerciale della Ferrari, il costruttore italiano ha confermato il forte interesse per le criptovalute, aggiungendo Dogecoin alla lista delle crypto con cui è possibile acquistare un’auto sportiva prodotta a Maranello.

E non si tratta di un vezzo o di un modo per fare marketing, ma di una necessità dettata dalla forte “domanda da parte dei suoi clienti facoltosi”.

Dogecoin entra tra i grandi


Certo, ai puristi di Bitcoin e delle crypto potrebbe far sorridere che a entrare nel listino Ferrari sia proprio Dogecoin, una memecoin, ma si tratta pur sempre della 13esima crypto per capitalizzazione.

Dogecoin si aggiunge alle altre criptovalute accettate da Ferrari: Bitcoin (BTC), Ether (ETH) e USD Coin (USDC). Insomma, mentre la maggior parte delle grandi aziende non sembra essere particolarmente interessata alle criptovalute, Ferrari va in controtendenza e, permettetemi di dirlo, si muove come al solito in anticipo sul mercato.

Del resto il marchio Ferrari è da sempre sinonimo di lusso, eleganza, velocità e innovazione. Appunto.

Solo il mercato americano


Per il momento i pagamenti in criptovaluta sono riservati ai soli clienti americani per motivi legali, ma il responsabile marketing di Ferrari ha assicurato che il servizio sarà “presto disponibile in tutta Europa”.

Come anticipato all’inizio dell’articolo, Galliera ha voluto precisare che l’utilizzo delle crypto nasce da una richiesta precisa da parte dei clienti: “Alcuni sono giovani investitori che hanno costruito le loro fortune sulle criptovalute. Altri sono investitori tradizionali che vogliono diversificare i loro portafogli”.

La Ferrari ha anche sottolineato che l’utilizzo della blockchain “è in linea con l’obiettivo aziendale di zero emissioni di carbonio entro il 2030”.

Espansione dell’universo Ferrari


Gli intervistatori hanno anche chiesto a Galliera una stima delle entrate che arriveranno tramite le criptovalute, domanda che non sembra però interessare l’azienda di Maranello, visto che gli ordini sulle vetture sono sold-out fino al 2025. L’iniziativa è pensata per testare un universo in espansione ma anche per entrare in contatto con potenziali nuovi clienti.

Negli Stati Uniti sarà BitPay a gestire i pagamenti in criptovaluta per Ferrari, mentre non è ancora stato annunciato quale sarà il partner europeo. Il pagamento non avverrà direttamente in crypto, al momento del pagamento Bitpay convertirà le crypto in valuta fiat. Non sono comunque previste commissioni supplementari.

Infine, il direttore marketing ha informato che “la maggior parte” dei concessionari Ferrari negli USA ha già firmato l’accordo necessario per accettare le criptovalute.

La Ferrari sembra dunque decisa a esplorare il potenziale delle crypto e non sorprende che, subito dopo l’annuncio, DOGE sia salito di prezzo.

Dogecoin reagisce all’annuncio?


Sebbene Dogecoin oggi sia in calo, in linea con il movimento generale del mercato crypto, negli ultimi 7 giorni ha avuto un andamento positivo con un picco proprio in corrispondenza della giornata di ieri, come dimostra il grafico di CoinMarketCap.

 

L’adozione da parte di Ferrari è un riconoscimento importante per Dogecoin, la crypto amata e spesso nominata anche da Elon Musk, che non ha mai nascosto la sua simpatia nei confronti della moneta meme a tema canino.

Pagare auto con BTC? Ci aveva già pensato Elon Musk


Anche Tesla, il prestigioso marchio americano di auto elettriche di lusso guidato da Elon Musk nel 2021, sull’onda dell’ entusiasmo, aveva annunciato di voler accettare pagamenti in Bitcoin.

Dichiarazione che all’epoca aveva generato forte scontento tra i clienti e i sostenitori della casa automobilistica, a causa dell’alto impatto ambientale di Bitcoin.

Musk aveva quindi deciso di sospendere l’iniziativa, continuando però a detenere BTC in bilancio. Sempre nel 2021, Musk aveva proclamato che BTC sarebbe tornato tra i metodi di pagamento accettati da Tesla.

La condizione era che il 50% dell’energia per il mining provenisse da fonti rinnovabili. Diversi studi confermano che l’obiettivo è stato raggiunto e superato.

Nel 2021, e sull’onda di una lunga primavera crypto che aveva portato il mercato al valore massimo mai raggiunto finora, l’annuncio di Musk aveva avuto un’eco incredibile. Questo, insieme ad altri fattori, aveva permesso a BTC di raggiungere il suo prezzo massimo vicino ai 69.000$.

Oggi, al contrario, l’annuncio della Ferrari non sembra aver ottenuto alcun impatto sui prezzi e BTC continua a essere scambiato a 51.000 dollari.

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