La Ministra degli Esteri in Argentina conferma l’uso legale di Bitcoin nei contratti stipulati tra cittadini

Lucio Prosperi
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Diana Mondino, Ministra degli Affari Esteri dell’Argentina, ha confermato che la nazione inizierà a riconoscere Bitcoin come valuta legalmente accettata per la stipula di contratti. Questa notizia suona come l’ennesima conferma per chi ha deciso di investire in Bitcoin.

L’ufficialità della decisione del Governo sudamericano è arrivata da un post su X (precedentemente Twitter), della Mondino:

“Confermiamo e ratifichiamo che in Argentina i contratti possono essere concordati in Bitcoin.”

In aggiunta, la Ministra ha dichiarato che “contratti” va inteso nell’accezione più ampia del termine:

“È possibile utilizzare Bitcoin per acquistare anche qualsiasi altra criptovaluta e/o prodotti alimentari, come per esempio un chilo di carne bovina o un litro di latte.”, ha aggiunto la Mondino.

Continua il trend al ribasso della valuta argentina


Nel frattempo il Presidente Javier Milei ha confermato una significativa svalutazione della valuta argentina (ARS), accompagnata da tagli dei sussidi energetici e per i trasporti.

Questa svalutazione del peso argentino è nell’ordine del 50%, visto che si è passati da 400 pesos per dollaro a 800 pesos per dollaro statunitense.

Il Ministro dell’Economia Luis Caputo ha dichiarato: “Per alcuni mesi, la situazione sarà ancora peggiore di prima.” Aggiungendo poi che l’Argentina ha “una “dipendenza” dai deficit fiscali”.

Nel frattempo, Javier Milei ha dichiarato che, in mezzo alle decisioni prese o alle azioni intraprese, non è stato ancora possibile dedicare del tempo all’esame di alternative e opzioni diverse.

Il contesto del Paese sudamericano è da tempo drammatico, visto che l’Argentina sta vivendo un’iperinflazione annuale del 143%. Inoltre, la sua valuta è crollata e quattro argentini su dieci sono sotto la soglia di povertà.

Nel frattempo in El Salvador…

Mentre l’Argentina cerca di affidarsi anche a Bitcoin per cercare di riprendersi, il Congresso di El Salvador ha approvato una nuova legge che consente ai cittadini stranieri di ottenere la cittadinanza investendo in Bitcoin.

Il 21 dicembre, la legislatura unicamerale salvadoregna, dominata dal partito New Ideas del Presidente Nayib Bukele, ha votato a favore della nuova legge sulla cittadinanza. Condotta durante una sessione notturna, la votazione ha ottenuto un ampio sostegno, aprendo la strada per un’entrata in vigore rapida.

La nuova legge, dunque, concede la cittadinanza con tempi molto rapidi agli investitori stranieri che effettuano “donazioni” in Bitcoin a favore dei programmi di sviluppo sociale ed economico di El Salvador. Questo approccio fa parte di una strategia più ampia per attirare investimenti stranieri e rafforzare l’economia della nazione.

La legge omette in modo significativo un requisito minimo di donazione, rendendola così accessibile a un’ampia gamma di investitori.

Inoltre, semplifica il processo di naturalizzazione per gli investitori non di lingua spagnola, eliminando il tipico requisito di residenza quinquennale. Le persone che investono in Bitcoin possono ottenere la cittadinanza più rapidamente, in linea con l’innovativa adozione di Bitcoin come corso legale in El Salvador nel 2021.

La riforma enfatizza l’importanza delle iniziative di sviluppo del Presidente Bukele, menzionando specificamente il ruolo di “stranieri interessati a sostenere lo sviluppo economico, sociale e culturale di El Salvador… donando Bitcoin”.

El Salvador ottiene grandi guadagni dagli investimenti in Bitcoin


Qualche giorno fa, inoltre, il Presidente Bukele ha annunciato che la strategia di El Salvador su Bitcoin ha dato i suoi frutti, con la nazione che ha realizzato un profitto di 3,6 milioni di dollari.

Questo profitto è arrivato quando il prezzo di BTC è salito al di sopra del prezzo medio di acquisto di El Salvador, segnando un significativo cambiamento rispetto alle perdite precedentemente riportate.

“I nostri investimenti in BTC sono in attivo!”, ha annunciato il Presidente in un post.

Bukele ha chiarito che, nonostante i profitti attuali, El Salvador non ha intenzione di liquidare le sue riserve di Bitcoin, sottolineando la volontà di mettere in atto una strategia a lungo termine:

“Non abbiamo alcuna intenzione di vendere… non è mai stato il nostro obiettivo.”

La pionieristica mossa di adottare Bitcoin come corso legale nel 2021 riflette la visione di Bukele di sfruttare le criptovalute per la crescita economica e l’autonomia.

Con l’integrazione della criptovaluta nell’economia del paese, il Presidente immagina un futuro in cui El Salvador, e potenzialmente anche altre nazioni sudamericane, possano ridurre la loro dipendenza dalle tradizionali valute soggette all’inflazione, come il dollaro statunitense.

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