La SEC incontra sette richiedenti di ETF Spot di Bitcoin e fissa un’importante scadenza al 29 dicembre

Lucio Prosperi
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I rappresentanti di sette aziende che hanno l’intenzione di lanciare fondi negoziati in borsa (ETF) legati a Bitcoin (BTC) hanno incontrato funzionari della Securities and Exchange Commission (SEC), che ha fissato un’importante scadenza al 29 dicembre.

Secondo un rapporto di Reuters, basato su memo pubblici e dettagli da fonti ben informate sulla questione, durante gli incontri la SEC avrebbe invitato almeno due dei sette richiedenti a presentare modifiche finali alle loro proposte entro la fine della prossima settimana.

Questa notizia ha portato molti a ipotizzare che l’approvazione da parte della SEC possa essere vicina, con comprensibile entusiasmo di chi ha investito in Bitcoin.

Tra le aziende più importanti ad aver preso parte agli incontri spiccano i nomi di BlackRock, Grayscale Investments, ARK Investments e 21 Shares.

Vale la pena ricordare che nel programma della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti la scadenza per prendere una decisione sulla proposta congiunta presentata da ARK e 21 Shares è il 10 gennaio.

Molti analisti, da diverso tempo a questa parte, hanno pubblicato previsioni ed espresso pareri sulla possibilità che la SEC approvi diverse richieste contemporaneamente, nei giorni che precedono la scadenza.

La SEC ha fissato il 29 dicembre come scadenza


I rappresentati di ARK e 21 Shares coinvolti nei colloqui hanno dichiarato a Reuters che la SEC ha fissato una scadenza al 29 dicembre (data confermata anche da Fox News) per gli ultimi aggiornamenti delle loro presentazioni.

I regolatori hanno sottolineato che qualsiasi richiedente che non rispetti questa scadenza non farà parte della prima ondata di potenziali approvazioni di ETF Spot di Bitcoin all’inizio di gennaio.

I memo dell’incontro indicano che erano presenti anche rappresentanti degli exchange su cui i nuovi prodotti potrebbero essere scambiati, come Nasdaq e Cboe, oltre agli avvocati che rappresentano i richiedenti.

Negli anni, la SEC ha respinto diverse richieste di ETF Spot di Bitcoin, citando preoccupazioni per la manipolazione di mercato nel settore delle criptovalute.

Attualmente, l’agenzia ha approvato solo ETF legati a contratti futures su Bitcoin ed Ethereum (ETH) negoziati presso il Chicago Mercantile Exchange.

I tempi però sembrano maturi per un cambio di rotta e i recenti sviluppi suggeriscono una crescente propensione tra i regolatori ad approvare almeno alcuni tra le tredici proposte di ETF Spot di Bitcoin attualmente al vaglio.

Molti ritengono che un catalizzatore significativo sia stata una sentenza della corte d’appello federale nel mese di agosto 2023, che ha stabilito che la SEC aveva commesso un errore nel respingere la proposta di Grayscale di convertire il suo trust in un ETF.

La SEC potrebbe accettare le domande per gli ETF entro i primi giorni del 2024


Secondo alcuni dirigenti che hanno partecipato agli incontri con la SEC, l’agenzia avrebbe indicato che potrebbe concedere l’approvazione nei primi giorni lavorativi del 2024.

Nel caso, dunque, i regolatori informerebbero direttamente gli emittenti sulla data “effettiva” in cui la loro richiesta di un ETF sarebbe approvata, consentendo a ciascuna azienda di poter organizzare il conseguente lancio dell’ETF.

Interpellato per un commento, un portavoce della SEC si è trincerato dietro la consueta dichiarazione che “l’agenzia non fornisce commenti specifici relativi alle presentazioni individuali”.

Nel frattempo, negli ultimi giorni, diversi emittenti hanno apportato modifiche tecniche alle loro proposte di ETF.

Sia BlackRock sia ARK, per esempio, hanno aggiornato le loro presentazioni all’inizio di questa settimana per includere rimborsi in contanti, una modifica richiesta dai regolatori, secondo quanto filtrato tra i corridoio della sede della Commissione.

Si prevede che gli ultimi aggiornamenti alle proposte includeranno anche informazioni dettagliate sulle commissioni.

In questo senso, ARK e 21 Shares sono gli unici richiedenti che hanno divulgato l’ammontare della commissione proposta per il loro ETF congiunto, fissata all’0,80%.

C’è curiosità per scoprire se anche gli altri emittenti si allineeranno o se sceglieranno percentuali differenti.

Inoltre, le modifiche finali includeranno informazioni sulla capitalizzazione iniziale o “seeding” dei nuovi ETF.

Le fonti coinvolte nelle discussioni suggeriscono che questi importi saranno inizialmente relativamente piccoli ma, con ogni probabilità, aumenteranno in modo significativo una volta che gli ETF inizieranno a essere negoziati.

Il finanziamento durante la fase di iniziale costituzione (“seeding”) riveste un’importanza cruciale per i market maker, garantendo la liquidità del mercato nei primi giorni di negoziazione degli ETF appena lanciati.

 

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