L’Airdrop di Pyth Network: cosa bisogna fare per ricevere il token?

Christian Boscolo
| 4 min read

Mercoledì 1 novembre 2023, l’oracolo di Pyth Network ha annunciato un massiccio Airdrop del suo token PYTH per circa 75.000 wallet, che hanno interagito con le 200 applicazioni decentralizzate che utilizzano i suoi dati su 27 blockchain.

Come si fa a sapere se si ha diritto al token PYTH? La redazione francese di Cryptonews ha incontrato Michael Cahill, CEO di Douro Labs e principale collaboratore della rete Pyth, alla conferenza Solana Breakpoint 2023 di Amsterdam.

 

Puoi spiegare in poche parole che cos’è cosa fa un oracolo nel mondo delle crypto ?

Un oracolo fornisce dati alla blockchain, collegandola con il mondo reale. La prima generazione di oracoli si concentrava sulla sicurezza, ma a scapito della velocità. Il loro funzionamento consisteva nel recuperare i dati da Internet tramite i nodi, elaborarli e poi pubblicarli sulla blockchain a intervalli predeterminati ma molto lunghi.

Di quale tipo di dati stiamo parlando?

Generalmente di dati relativi ai prezzi delle crypto, ma anche azioni o dati forex.

Qual è stata l’idea alla base della creazione di Pyth Network?

L’idea era quella di soddisfare le esigenze della DeFi: dati affidabili in tempi molto brevi. Questa è stata la nostra preoccupazione fin dall’inizio. Per raggiungere questo obiettivo, non abbiamo riprodotto il modello con i nodi, ma abbiamo “editori” che pubblicano i dati direttamente sulla blockchain.

Perché usare Pyth piuttosto che i concorrenti, come ad sempio Chainlink?

I nodi di Chainlink cercano informazioni su Internet. Sulla nostra rete è diverso: gli exchange o le società di trading pubblicano i loro dati direttamente su Pyth Network perché hanno interesse a farlo. D’altro canto, anche l’applicazione gli utilizza ne trae vantaggio perché utilizza dati che può monetizzare immediatamente.

Quante applicazioni utilizzano Pyth oggi?

Abbiamo un centinaio di editori e oltre 200 applicazioni, su 35 diverse blockchain. Pyth Network è una blockchain a singola applicazione derivata da Solana, e che utilizza la SVM (Solana Virtual Machine). È collegata al bridge di Wormhole e utilizza un livello di messaggi generico per distribuire i dati. Ci sono 350 simboli, ciascuno aggiornato ogni 400 millisecondi.

Questo significa che molti utenti della DeFi hanno probabilmente usato Pyth senza saperlo?

Sì, se ad esempio avete usato applicazioni come Drift o Zeta Markets, che dipendono dagli oracoli per determinare il prezzo al quale potete negoziare.

Non è poi così lontano dalla finanza tradizionale, dove i dati di mercato valgono oro…

Assolutamente. Rappresentano 6,5 miliardi di dollari di entrate per i primi 6 exchange solo in TradFi. Senza contare che la DeFi ha bisogno di questa maggiore velocità per trattare non solo le crypto ma anche asset finanziari tradiizonali.

Come avete raccolto questi dati?

Abbiamo incontrato le società di trading una per una, partendo dalle più grandi, per creare una rete di partecipanti che potessero creare questa visione globale del mercato on-chain. Dopo venti incontri avevamo già una buona panoramica.

Perché avete annunciato solo ora questo airdrop?

Abbiamo iniziato a lavorare su Pyth Network tre anni fa. L’idea era di rispondere a una serie di domande: gli editori si sarebbero uniti a noi? La risposta è stata sì. La gente avrebbe usato il servizio? La risposta è ancora sì e possiamo dimostrarlo perché pagano una tariffa per l’utilizzo dei dati.

Poiché abbiamo raggiunto il nostro obiettivo è il momento giusto per distribuire i token e per far sì che siano gli utenti del protocollo a governarli.

È per questo che state creando questo token di governance?

Vogliamo creare un oracolo completamente decentralizzato, dove le persone potranno decidere dove andranno i premi, quali simboli o quali editori aggiungere, in particolare.

Come si fa a garantire che un piccolo numero di persone non abbia tutto il potere decisionale?

È una domanda importante. Alla fine, tutto sarà controllato dalla governance. Nel frattempo, sarà la governance a decidere quali meccanismi mettere in atto in via prioritaria per evitare questo tipo di situazione.

Ci sono diverse strategie, come ad esempio richiedere un quorum minimo di token da mettere in staking prima che una votazione abbia luogo.

Oppure avere un “consiglio” che determini e filtri le proposte ragionevoli prima che vengano messe ai voti. Questi meccanismi sono già stati sperimentati in protocolli come Synthetix o MakerDAO.

Come faccio a sapere se il mio wallet è idoneo per l’airdrop?

Basta visitare la pagina di verifica dell’airdrop. È possibile inserire diversi tipi di portafoglio (EVM, Solana, Cosmos, Aptos, Sui, ecc.). L’idoneità si baserà sull’attività svolta utilizzando applicazioni che utilizzano Pyth Network come oracolo. Non è nemmeno necessario che sappiate di aver utilizzato Pyth, purché le applicazioni abbiano scelto di integrarlo.

Quali sono i prossimi grandi passi di Pyth?
È difficile dare una risposta esauriente, perché sarà la comunità a decidere. A mio avviso, i protocolli continueranno a innovare in termini di classi di asset offerti.

Oggi ci sono criptovalute, azioni, forex, materie prime e prodotti di tasso d’interesse, ma non c’è assolutamente alcun limite all’implementazione di altri prodotti finanziari tradizionali (TradFi) sulla catena.

Penso anche che trovare il giusto modello di business che permetta agli editori di essere equamente ricompensati per la qualità dei dati che forniscono sarà un’area di grande attenzione per la comunità.

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