Le crypto non giocano il SuperBowl 2024. Che occasione sprecata!

Lucio Prosperi
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Il Super Bowl è di gran lunga l’evento più atteso dell’anno negli Stati Uniti, capace di catalizzare l’attenzione di tutta la nazione (e non solo), che si ferma per assistere al match, tra una birra e un hamburger.

La partita è anche un accentratore di milioni di dollari in pubblicità, con molte aziende che creano spot ad hoc per l’evento. In questi giorni è stata svelata la lista delle pubblicità che saranno trasmesse durante l’intervallo di questa 58ᵉ edizione del Super Bowl.

BMW, Budweiser, Oreo, Heinz… La lista è lunga ma si nota una grande assenza, ovvero quella delle pubblicità di criptovalute.

Una vera miniera d’oro per il marketing


L’anno scorso, il Super Bowl ha attirato oltre 113 milioni di spettatori in tutto il mondo. Nel corso degli anni le pubblicità trasmesse durante l’intervallo della partita sono spesso diventate veri e propri fenomeni culturali: da quella con Morgan Freeman che fa rap, a quella di Bill Murray che rivive il suo “giorno della marmotta”, per arrivare a spot che hanno avuto i protagonisti più disparati, come Britney Spears o Robin Williams…

Le pubblicità nel corso dell’evento rappresentano l’apice del marketing, con le varie aziende che fanno a gara per aggiudicarsi la partecipazione di star di fama mondiale da rendere protagoniste in spot spesso divertenti o strani, con budget equivalenti a quelli di un film hollywoodiano.

Tenendo conto che per uno spot di 30 secondi la spesa è di 7 milioni di dollari, le pubblicità durante il Super Bowl non mancano mai di lasciare il segno e di far parlare di sé.

E sarà lo stesso per l’edizione LVIII dell’11 febbraio, quando i Kansas City Chiefs affronteranno i San Francisco 49ers.

Anche quest’anno, però, si conferma un grande assente: le criptovalute. Del resto già l’anno passato, le crypto – a causa dello scandalo FTX – si erano eclissate.

Questa assenza per due anni consecutivi, dopo gli sfavillanti anni precedenti, fa ancora più rumore. Nel 2021 e nel 2022, le pubblicità sulle criptovalute durante il Super Bowl, infatti, avevano fatto molto parlare di sé, con Coinbase, FTX, Crypto.com ed eToro avevano deciso di investire in uno spot pubblicitario durante uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo.

Tra i vari spot crypto, vale la pena ricordare quello realizzato da Coinbase, che ha optato per un approccio innovativo nell’affiliazione, attraverso uno spot minimal davvero geniale: un QR Code che fluttuava sullo schermo, per una spesa davvero contenuta (soprattutto risparmiando sul cachet di attori e regista).

Il risultato finale, facilmente tracciabile, è stato entusiasmanti, visto che aveva generato oltre 20 milioni di accessi, permettendo all’app di Coinbase di passare dal 180º al secondo posto tra le più scaricate negli Stati Uniti.

In quel momento, per molti, questa pubblicità, capace di raggiungere un pubblico di oltre 100 milioni di possibili investitori, rappresentava una vittoria; una prova che le criptovalute stavano finalmente entrando nelle case della classe media americana.

2023 e 2024: Super Bowl senza criptovalute


Tutto è cambiato con il Super Bowl del 2023, il primo dopo il fallimento di molte società di criptovalute, tra cui naturalmente FTX. E all’improvviso, niente più pubblicità. Nel giro di un anno si è passati da quattro pubblicità sulle criptovalute durante l’intervallo a zero.

Secondo un rapporto datato giugno 2023, i numerosi scandali legati ai DEX sono stati la causa principale della scomparsa delle pubblicità sulle criptovalute quest’anno. Il pubblico e gli investitori sembrerebbero ora più diffidenti nei confronti delle criptovalute… e anche le star.

Larry David, comico e attore, nel 2022 è stato il protagonista della pubblicità di FTX. Intervistato sull’argomento solo alcuni giorni fa, ha dichiarato che girare quello spot “è stata la peggiore decisione della sua vita”. Sarebbe stato pagato in criptovalute e avrebbe perso una somma considerevole, il tutto seguito da una causa legale contro FTX…

Sembra quasi come se l’intero settore si fosse sentito “in difetto”, come se quei fallimenti rappresentassero qualcosa di cui vergognarsi.

Ma il marketing non funziona così. Proprio nei momenti di difficoltà bisogna fare sentire più forte la propria voce. Vi ricordate dello scandalo delle emissioni truccate che ha colpito Volkswagen nel 2015? La casa automobilistica poteva essere travolta dal “dieselgate” ma invece, con una pubblicità aggressiva, si è velocemente ricostruita una verginità e adesso nessuno se ne ricorda più.

Quella della sfida tra Kansas City Chiefs e San Francisco 49ers rappresentava un’occasione importante per i protagonisti dell’industria delle criptovalute di tornare alla ribalta agli occhi del grande pubblico. Un’occasione che invece andrà sprecata…