L’ESMA chiede maggiore sicurezza per il MiCA, la legge europea sulle crypto

Aniello Raul Barone
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L’Agenzia Europea per gli strumenti finanziari e i mercati (ESMA – European Securities and Markets Agency), principale autorità di regolamentazione dei mercati finanziari dell’Unione Europea, ha aperto una finestra di feedback relativa alle linee guida del regolamento MiCA.

Il regolamento sui mercati degli asset crittografici (MiCA), che entrerà in vigore quest’anno, è la legge completa dell’UE in materia crypto. La normativa promette certezza giuridica, sfide di conformità per salvaguardare la sicurezza degli investitori e implicazioni globali.

Nella giornata di ieri, lunedì 29 gennaio, l’autorità di regolamentazione ha annunciato il lancio di due documenti di consultazione: uno relativo alla sollecitazione inversa e uno alla classificazione delle criptovalute come strumenti finanziari.

L’ESMA sta cercando di raccogliere i contributi delle parti interessate su queste linee guida introdotte dal MiCA che mirano a creare una legge strutturata ma flessibile sulle criptovalute. In merito, l’autorità di regolamentazione ha scritto:

“L’ESMA invita le parti interessate a inviare commenti entro il 29 aprile 2024. Tutte le parti interessate sono invitate a rispondere a questo documento di consultazione.

In particolare, l’ESMA invita a rispondere i fornitori di servizi di cripto-asset e le entità finanziarie che trattano cripto-asset, nonché tutti gli stakeholder che hanno un interesse negli asset cripto”.

I documenti di consultazione riflettono il più ampio lavoro dell’ESMA, la quale punta a stabilire una chiarezza normativa sulle criptovalute che sia in linea con i regolamenti del MiCA.

Risposte ai documenti di consultazione


Il primo documento di consultazione dell’ESMA mira a ricevere maggiori indicazioni sulle condizioni di applicazione dell’esenzione dalla sollecitazione inversa. Quest’ultimo è un concetto adoperato in diversi settori dei servizi finanziari, secondo il quale le imprese dell’Unione Europea possono recarsi nei Paesi extra-europei e sollecitare l’attività dei clienti extracomunitari senza essere soggette ai requisiti di licenza locali.

Inoltre, chiede contributi sulle pratiche di vigilanza che le autorità nazionali competenti possono adottare per prevenire l’elusione.

L’articolo 61 del MiCA, che spesso viene indicato come “esenzione dalla sollecitazione inversa”, è in realtà una restrizione, in quanto vieta alle imprese di Paesi terzi di sollecitare clienti stabiliti o situati nell’UE.

La proposta di feedback chiede l’opinione pubblica sulle potenziali scappatoie che potrebbero essere sfruttate dalle imprese dei Paesi terzi per aggirare i requisiti di autorizzazione del MiCA.

Inoltre, le pratiche di vigilanza che mirano a individuare l’elusione dell’esenzione dalla sollecitazione inversa comprendono il monitoraggio delle attività di marketing nell’Unione Europea, i sondaggi tra i consumatori e altro.

L’ESMA ha cercato di capire se gli operatori del mercato sono d’accordo con le pratiche di vigilanza proposte per individuare le sollecitazioni indebite.

Il secondo documento di consultazione, invece, comprendeva domande sulla portata delle condizioni per la qualificazione dei cripto-asset come strumenti finanziari. In merito alla questione, l’autorità di regolamentazione ha osservato che:

“Ciò ridurrà i malintesi e le interpretazioni errate delle intenzioni politiche e sosterrà un approccio armonizzato in tutta l’Unione Europea”.

L’ESMA punta a definire una regolamentazione più sicura sotto tutti gli aspetti


Questa non è stata la prima richiesta dell’ESMA, che già il 5 ottobre 2023 aveva pubblicato un documento di consultazione nel quale richiedeva agli operatori del settore crypto dei feedback relativi a 6 aree in particolare:

  • La sostenibilità e gli eventuali impatti negativi sul clima.
  • La continuità e regolarità dei servizi CASP (fornitori di servizi di comunicazione che offrono applicazioni e contenuti, in particolar modo nell’ambito dell’informazione e dell’intrattenimento).
  • L’offerta al pubblico dei dati pre e post-negoziazione.
  • Il contenuto e formato dei registri degli ordini e la tenuta dei registri da parte dei CASP.
  • La leggibilità automatica dei whitepapers e dei relativi registri.
  • I mezzi tecnici per divulgare adeguatamente al pubblico le informazioni interne.

Inoltre, l’ESMA ha dedicato particolare attenzione alla sostenibilità della tecnologia blockchain e al suo potenziale impatto negativo sull’ambiente.

L’autorità di regolamentazione ha infatti chiesto alle aziende blockchain di fornire delle metriche e degli indicatori relativi all’uso di combustibili fossili, al consumo energetico dei nodi DLT, alla loro ubicazione e ai dispositivi e alle attrezzature utilizzate per le applicazioni, la partecipazione e la registrazione delle transazioni su un libro mastro distribuito.

 

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