L’Indonesia lancerà un exchange crypto nel 2023

Gaia Rossi
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Fonte: Pixabay

L’Indonesia prevede di lanciare un exchange crypto nel 2023, come parte di una riforma del settore finanziario, che prevede il passaggio dei poteri normativi sugli asset digitali alla Financial Services Authority.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, Didid Noordiatmoko, capo della Commodity Futures Trading Regulatory Agency indonesiana (Bappebti), ha dichiarato che il governo istituirà un exchange crypto prima che la Financial Services Authority assuma la supervisione delle crypto da un’agenzia per le materie prime. Attualmente, le criptovalute sono negoziate insieme ai contratti di commodity sotto la supervisione della Commodity Futures Trading Regulatory Agency indonesiana. 

In particolare, il progetto di lanciare l’exchange crypto è stato rinviato diverse volte negli ultimi due anni. Inizialmente il governo intendeva lanciare la piattaforma nel 2021, ma non è riuscito a rispettare la scadenza a causa delle complessità del processo.

Nel settembre dello scorso anno, il vice ministro del Commercio del Paese, Jerry Sambuaga, aveva dichiarato che l’obiettivo era quello di lanciare l’exchange crypto entro la fine del 2022. 

“Ci assicureremo che tutti i requisiti, le procedure e i passi necessari siano stati compiuti”.

Da molto tempo l’Indonesia sostiene le crypto. Infatti il Ministero del Commercio indonesiano ha formalmente autorizzato il trading di criptovalute e ha riconosciuto le crypto come commodity già nel 2018. 

Indonesia: numero di investitori crypto in aumento

Più tardi, nel 2019, l’autorità di vigilanza indonesiana per il Commodity Futures Trading Supervisory Authority, o Bappebti, ha fornito un quadro normativo completo per il futuro dei crypto asset. In breve, l’acquisto e la vendita di crypto sono autorizzati in Indonesia, ma esclusivamente per motivi di investimento. Inoltre, il numero di investitori crypto è in aumento. Infatti alla fine del 2021 in numero di investitori crypto ammontava a 11,2 milioni, un valore che è poi salito a 16 milioni nel 2022.

Tuttavia, a causa del flessione di mercato, il volume di trading crypto del Paese ha subito una battuta d’arresto lo scorso anno. Infatti nel 2022, il valore di trading si è ridotto a circa 300 trilioni di rupie, ovvero a 19,2 miliardi di dollari, pari a una frazione degli 859 trilioni di rupie visti nell’anno precedente.

Inoltre, a partire da agosto dello scorso anno, Bappebti, ha smesso di rilasciare certificati di registrazione per i potenziali trader crypto. Questa mossa era finalizzata a garantire “un’ attività di trading trasparente, affidabile che tuteli l’interesse di tutti “.

Attualmente in Indonesia operano 25 exchange crypto autorizzati. Tra questi è presente Zipmex, anche se al momento ha sospeso i prelievi nel Paese l’anno scorso e sta preparando un processo di recupero. 

Nel frattempo, un nuovo rapporto del CFA Institute sostiene che gli asset crypto necessitano di un quadro normativo chiaro per poter essere adottati a livello mainstream. Olivier Fines, CFA, Head of Advocacy di CFA, ha dichiarato:

“È necessario stabilire un quadro normativo solido a beneficio sia dei fornitori di crypto che degli utenti. I politici devono concordare l’applicazione delle leggi esistenti alle varie componenti dell’ecosistema delle crypto o creare nuove leggi per colmare eventuali lacune. La fiducia nell’integrità dei mercati crypto è essenziale per attrarre investitori e costruire piattaforme crypto in larga scala “.

 

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