Quanta elettricità serve per minare 1 Bitcoin? Lo sapevi che l’asciugatrice consuma di più?

Christian Boscolo
| 5 min read

Uno studio di CoinGecko ha messo a confronto i costi di mining di Bitcoin in tutto il mondo evidenziando quali sono i Paesi più convenienti e quelli che invece non lo sono come ad esempio l’Italia, fanalino di coda in questa speciale classifica.

Inoltre emergono alcune sorprese su BTC che, come vedremo, ha un consumo orario simile a quello degli elettrodomestici casalinghi. Scopriremo ad esempio che 1 ora di utilizzo dell’asciugatrice casalinga consuma più di Bitcoin.

Inoltre, il mining casalingo orario di BTC è pari a 3 ore di utilizzo del condizionatore. Insomma, consumi elevati ma non così catastrofici come evidenziato dalla tabella qui sotto:

Comparazione dei consumi tra elettrodomestici e BTC – Fonte: CoinGecko

Quanta elettricità è necessaria per 1 Bitcoin?


Per “minare” un singolo Bitcoin (BTC) sono necessari in media 266.000 chilowattora (kWh) di elettricità. Questo processo richiederebbe circa sette anni per essere completato con un consumo mensile di elettricità di circa 143 kWh. Per capire meglio, è circa un sesto di quello che una famiglia tipica degli Stati Uniti ha consumato nel 2021.

Diversi fattori critici richiedono un’attenzione particolare quando si vuole effettuare il mining di BTC. Tra questi, il prezzo dell’elettricità, il tasso di hash dell’apparecchiatura di mining e la difficoltà di mining, sono fondamentali.

Mentre alcuni miners scelgono di partecipare a pool di mining per aumentare le loro possibilità di successo, questo studio si concentra su un’analisi dei costi dell’elettricità domestica in tutto il mondo, fornendo approfondimenti sulla distribuzione di questi costi nelle diverse regioni.

L’impatto dell’evoluzione del mining di Bitcoin sull’utilizzo dell’elettricità


Nei primi tempi, alla nascita di Bitcoin nel 2009, il processo di mining era relativamente semplice e richiedeva poca elettricità visto che lo si poteva fare con un semplice computer casalingo.

Tuttavia, quando l’interesse globale è aumentato il processo di mining si è evoluto in un’operazione più complessa, con l’utilizzo di hardware specializzato, in particolare di circuiti integrati specifici per le applicazioni (ASIC) che sono diventati lo standard.

Purtroppo, questi strumenti specializzati comportano un consumo di elettricità significativamente più elevato rendendo il mining meno accessibile.

Quanto costa estrarre 1 Bitcoin? (Costi dell’elettricità domestica)


Il costo medio dell’elettricità domestica per estrarre 1 Bitcoin è di 46.291,24 dollari, ovvero il 35% in più rispetto al prezzo medio giornaliero di 1 BTC nel luglio 2023 (30.090,08 dollari).

Le differenze regionali nei costi dell’elettricità domestica sono significative, con l’Europa che spicca con il più alto costo medio dell’elettricità domestica stimato a 85.767,84 dollari.

Al contrario, la regione asiatica vanta il costo medio più basso per i minatori singoli pari a 20.635,62 dollari per l’estrazione di 1 Bitcoin. Questa regione è l’unico territorio in cui i costi medi dell’elettricità domestica rendono il mining redditizio per un miners solitario.

Tuttavia, la disparità tra il basso costo dell’elettricità del Libano, pari a 266,20 dollari, e l’alto costo del Giappone, pari a 64.111,02 dollari, accentuano la natura eterogenea delle spese per l’elettricità all’interno della regione.

Costi di estrazione di BTC nel mondo – Fonte: CoinGecko

L’estrazione di Bitcoin in solitaria è più redditizia in Asia


A livello globale solo 65 Paesi presentano una redditività per il mining in solitaria di un singolo Bitcoin basata esclusivamente sui costi dell’elettricità domestica.

L’Europa rappresenta cinque di questi Paesi, mentre le Americhe, principalmente Sud America e Caraibi, offrono opportunità in otto nazioni.

L’Africa emerge come una regione degna di nota con 18 Paesi mentre l’Asia si distingue come il contributo più significativo ospitando 34 Paesi che offrono il potenziale per operazioni redditizie di mining in solitaria.

Anche con i divieti sulle criptovalute, questi Paesi forniscono elettricità a basso costo


Nonostante le opportunità, è fondamentale riconoscere che a partire dal novembre 2021 un totale di nove Paesi ha vietato il mining, il trading e l’uso di criptovalute.

Queste nazioni si trovano principalmente in Africa e in Asia, con cinque paesi: Bangladesh, Cina, Iraq, Nepal e Qatar situati in Asia e quattro: Algeria, Egitto, Marocco e Tunisia, situati in Africa.

Altri 42 Paesi hanno implementato restrizioni implicite che regolano l’uso delle criptovalute senza un divieto totale.

In particolare, tutti i Paesi completamente vietati, tranne il Marocco, hanno il potenziale per un mining redditizio di 1 BTC da parte di un minatore solitario.

I Paesi più redditizi per il mining di 1 BTC


I primi 10 Paesi in cui il mining di Bitcoin è più redditizio grazie ai bassi costi dell’elettricità domestica sono prevalentemente in Asia e in Africa:

La banca centrale irachena ha vietato l’uso delle criptovalute nel 2017. Altrimenti, l’Iraq sarebbe entrato nella lista come il nono Paese più economico per estrarre Bitcoin.

Sebbene i bassi costi dell’elettricità in alcuni Paesi promettano profitti, il costante mining di Bitcoin può sovraccaricare la rete e portare a blackout. Questo è stato il caso dell’Iran, un Paese che ha legalizzato il mining di Bitcoin nel 2019, ma che da allora ha vietato le operazioni in diverse occasioni.

Questo ciclo di proibizioni è dovuto principalmente a carenze di energia elettrica durante i mesi estivi e invernali, quando il consumo di elettricità di solito aumenta, nonostante il basso costo dell’elettricità per il mining, pari a 532,04 dollari.

Analogamente, in Islanda, la scarsità di energia ha portato la società elettrica nazionale, Landsvirkjun, a respingere i minatori di Bitcoin nel 2021.

I Paesi più svantaggiosi per il mining di 1 BTC


Non è invece redditizio estrarre Bitcoin in 82 Paesi. Di seguito i 10 Paesi più costosi con i più alti costi di elettricità per famiglia per estrarre 1 BTC:

I costi dell’elettricità più elevati si registrano in Europa dove si trovano nove dei 10 Paesi della lista.

L’aumento dei prezzi dell’elettricità per uso domestico nella regione europea è stato attribuito a vari fattori, tra cui l’impennata globale dei prezzi dell’elettricità all’ingrosso, emersa in seguito alla pandemia COVID-19 e alla crescente domanda internazionale.

Le ondate di calore del 2022 e l’invasione russa dell’Ucraina che ha portato alla sospensione delle forniture di gas ad alcuni Stati membri dell’UE hanno ulteriormente aggravato la situazione, determinando prezzi dell’elettricità da record che hanno reso il mining di Bitcoin non redditizio nella regione.

Quante unità di elettricità vengono consumate in un’ora di mining di Bitcoin?


La quantità di unità utilizzate per il mining di 1 BTC in un’ora non è così diversa da altri elettrodomestici. La tabella qui sotto dimostra che i consumi di Bitcoin non sono così elevati come si potrebbe pensare.  Lo si può leggere anche in questo approfondimento fornito da Coingecko che riformula la narrativa sull’impatto ambientale di BTC.

 

Metodologia di ricerca

Questo studio esamina il costo dell’estrazione di un bitcoin (BTC) in 147 Paesi, in USD per kilowattora (USD/kWh). L’elettricità necessaria per estrarre un singolo Bitcoin è stata ricavata considerando otto diversi modelli di estrazione con valori di hash rate diversi e il tempo medio necessario per estrarre un singolo Bitcoin per modello con una difficoltà di estrazione di 53.911.173.001.055,00.

La difficoltà di mining di Bitcoin viene regolata con precisione dopo che sono stati minati 2.016 blocchi, e questo ciclo di regolazione dipende dal numero di partecipanti attivi all’interno della rete di mining e dalla loro potenza hash collettiva, come osservato dal calcolatore di Bitcoin di CoinWarz.

 

Segui Cryptonews Italia sui canali social