Scoperto il piano segreto di Binance US per aggirare le regole negli USA

Marcello Bonti
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La rivelazione non sarà delle più scottanti, ma ora sono emerse le prove secondo cui le relazioni tra Binance e Binance.US sono ben più strette rispetto a quanto ci si aspetterebbe da due entità distinte. Del resto è così che le due entità si erano presentate alle autorità per non perdere il primato statunitense.

Le relazioni tra le due compagnie vanno ben oltre la semplice condivisione del nome e si profila uno stretto intreccio di personale, team tecnici e finanze.

A confermare le voci che da tempo girano nell’ambiente, è stato un articolo pubblicato dal Wall Street Journal (WSJ). Documenti interni e messaggi dei dipendenti rivelano che Binance e Binance.US, nonostante dichiarino di essere entità completamente separate, avevano personale e finanze in comune, compreso un unico dipartimento dedicato alla compravendita di criptovalute.

Insomma, dai documenti emerge chiaramente come Binance abbia creato la piattaforma statunitense come scudo per evitare le sanzioni da parte delle autorità di vigilanza. La decisione pare sia stata presa quando sembrava evidente la posizione repressiva degli USA nei confronti delle compagnie crypto offshore. Specie considerando che un quinto dei clienti di Binance si trovava negli Stati Uniti.

Nell’articolo del WSJ si legge:

“Preoccupata dalla minaccia di un’azione penale, Binance ha avviato un piano per neutralizzare le autorità statunitensi. La strategia si concentrava sulla costruzione di una piattaforma americana a basso costo, Binance.US, a cui avrebbe concesso in licenza la tecnologia e il marchio Binance, ma che per il resto sarebbe apparsa del tutto indipendente da Binance.com”.

Nell’articolo sono state pubblicate anche le intercettazioni delle conversazioni tra i i dipendenti delle due società nel 2019 che mostrano il loro stretto coinvolgimento. Ad esempio, nel settembre 2019, un dipendente di Binance a Shanghai ha attivato il trading per la piattaforma statunitense pochi minuti prima del suo lancio. Da qui è partito uno scambio di messaggi sulla chat di gruppo di Binance su Telegram.

Un malfunzionamento operativo


Ninj0r, uno sviluppatore software di Binance, scrive: “Perché il trading è partito???? Non è ancora il momento!!! Chi ha iniziato a fare trading? Avevamo impostato i timer di trading? Chi ha iniziato a fare trading?”.

Sono seguiti altri messaggi, tra cui un altro urgente di Ninj0r: “Qualcuno ha iniziato a fare trading in anticipo. Chi è stato? Alle 8:56:09.822 qualcuno ha avviato manualmente il trading. Chi? Perché?”. Alla fine, interviene lo stesso CEO di Binance Changpeng Zhao che scrive: “un ragazzo qui a Shanghai, un malfunzionamento operativo”.

Dai messaggi appare chiaro che gli sviluppatori di Shanghai hanno mantenuto inizialmente il controllo delle funzioni software chiave di Binance.US. Ma questi erano sotto contratto con Binance, non con la piattaforma statunitense, ha confermato il WSJ citando una fonte interna.

Altro dettaglio che emerge dall’indagine è che lo staff di Binance aveva contattato Gary Gensler nel 2018, quando ancora era presidente della Commodity Futures Trading Commission e attuale presidente della SEC, per proporgli di unirsi alla piattaforma come consulente. All’epoca un dipendente di Binance disse ai colleghi che Gensler “probabilmente sarebbe tornato a occupare un ruolo chiave se i dem avessero vinto le elezioni del 2020”.

Interrogati dalla testata, Binance e Binance.US non hanno fornito la loro versione dei fatti.

Binance è sotto la lente delle autorità degli Stati Uniti


La scorsa settimana, i senatori Elizabeth Warren, Chris Van Hollen e Roger Marshall hanno chiesto a Binance e al suo partner statunitense Binance.US di fornire informazioni dettagliate sulle loro operazioni commerciali per rispondere alle accuse di pratiche illegali.

In una lettera indirizzata a CZ e Brian Shroder, CEO di Binance.US, i senatori hanno affermato che l’exchange e le sue entità collegate hanno “deliberatamente” eluso le autorità, facilitato il trasferimento di beni a criminali, eluso le sanzioni e nascosto informazioni finanziarie di base ai propri clienti e al pubblico.

Vale la pena notare che Binance è sotto indagine da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) dal 2018. Secondo quanto riferito, l’indagine è incentrata su associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, trasmissione di denaro senza licenza e violazioni di sanzioni penali.

Inoltre, l’attenzione delle autorità ora è rivolta alla stablecoin BUSD, legata a Binance. Il mese scorso, il Dipartimento dei Servizi Finanziari (DFS) di New York ha ordinato a Paxos, la società che di fatto emette la stablecoin Binance USD (BUSD), di smettere di coniare i token BUSD.

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