Smascherate decine di truffe crypto denominate: “scanna il maiale” – È record di sequestri

Marcello Bonti
| 3 min read

Fonte Bermix Studio su Unsplash

Ha attirato l’attenzione dei media la comunicazione ufficiale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che ha dichiarato di aver confiscato circa 112 milioni di dollari in crypto.

Con la confisca sono stati recuperati i soldi rubati durante numerose truffe legate agli investimenti in criptovalute. I giudici di vari Stati USA hanno autorizzato il mandato di sequestro su sei conti in criptovaluta.

Si ritiene che i conti fossero utilizzati per riciclare i capitali ottenuti con una serie di truffe crypto.

Il sequestro delle crypto rubate con le truffe online


Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha annunciato ieri, 3 aprile, di aver sequestrato 112 milioni di dollari di asset digitali collegati a truffe sugli investimenti crypto.

L’agenzia ha sequestrato sei conti in criptovaluta in tre Stati con l’autorizzazione nel Distretto dell’Arizona, nel Distretto Centrale della California e nel Distretto dell’Idaho. I conti in criptovaluta sequestrati sarebbero stati a loro volta utilizzati per riciclare i fondi provenienti dalle truffe.

Il DoJ intende restituire alle vittime i beni confiscati, lo ha dichiarato l’assistente procuratore generale Kenneth A. Polite, Jr. il quale ha dichiarato:

“Queste frodi particolarmente efferate, in cui i truffatori coltivano con cura le relazioni con le loro vittime nel corso del tempo, hanno devastato le famiglie e sono costate alle persone i risparmi di una vita”.

Oltre a smantellare queste operazioni, il Dipartimento si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica e incoraggia la cautela nelle relazioni online. Suggerisce particolare attenzione specie quando vengono offerti consigli di investimento sospetti, specie se riguardano le criptovalute.

Come si scanna il maiale?


Lo schema di queste frodi è ricorrente. I truffatori instaurano un rapporto di fiducia nel tempo con le vittime, inducendole a investire su false piattaforme di trading crypto. Nel 2022, la maggior parte delle truffe segnalate all’FBI ha riguardava proprio gli investimenti crypto, in particolare lo schema soprannominato “Scanna il maiale”. Le perdite complessive si stimano in circa 3,3 miliardi di dollari.

Con la truffa detta Sha Zhu Pan, che letteralmente si può tradurre come macellazione del maiale, le vittime vengono adescate attraverso social, chat online, siti di incontri, chiamate telefoniche e messaggi di testo.

Nelle truffe in questione, gli autori guadagnano gradualmente la fiducia delle loro vittime attraverso i social, i siti web di incontri, le telefonate, gli SMS e altri mezzi di comunicazione simili. Alla fine, le vittime si persuadono della buona fede dei truffatori e investono in false piattaforme crypto. Salvo poi veder sparire i propri soldi nel nulla.

Secondo il Dipartimento di Giustizia la maggior parte delle vittime aveva un’età compresa tra i 30 e i 49 anni.

L’impegno DOJ contro i crimini legati alle criptovalute


Il DOJ ha rilevato che le frodi in criptovaluta, compreso lo schema Pig Butchering appena descritto, sono aumentate del 183% tra il 2021 e il 2022. I fondi rubati ammontano a oltre 2,57 miliardi di dollari. Si tratta della fetta maggiore delle frodi segnalate al centro contro la criminalità online dell’FBI, il cui totale ammonta a 3,31 miliardi di dollari.

L’agenzia ha sequestrato criptovalute anche in altre occasioni. Lo scorso novembre sono stati sequestrati 50.000 BTC collegati al sito sul dark web Silk Road, per un valore di 1,05 miliardi di dollari. A febbraio 2022 il sequestro ammontava a 94.000 BTC, legati a un furto su Bitfinex, per un totale di 3,6 miliardi di dollari.

Il DOJ ha anche intrapreso azioni dirette contro alcuni progetti crypto e gli individui responsabili. Di recente, tra i bersagli del Dipartimento figurano CoinMixer, Terra, Bitzlato e uno dei complici della truffa OneCoin organizzata dalla “regina delle criptovalute” Ruja Ignatova.

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