Vitalik Buterin solleva preoccupazioni sui difetti di progettazione di Worldcoin

Sauro Arceri
| 2 min read

Il cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha pubblicato un blog in cui solleva dubbi sul sistema di verifica dell’identità umana Worldcoin, lanciato di recente.

Esplorando il progetto Worldcoin di Sam Altman e le sue meccaniche operative, Buterin ha approfondito i concetti più ampi, tra cui l’approccio proof-of-humanity.

Worldcoin, insieme ad altre soluzioni di identità come Proof of Humanity, BrightID, Idenam e Circles, è convinto che il progresso dell’intelligenza artificiale (IA) renderà progressivamente meno netti i confini tra uomo e macchina, ponendo sfide significative alla differenziazione.

Worldcoin offre un “passaporto digitale” unico ai suoi utenti che consente loro di dimostrare di essere umani e non bot.

Questo catalogo massivo viene realizzato attraverso l’uso di Orbs, macchine che scansionano il bulbo oculare di una persona per creare un World ID.

Buterin affronta le principali preoccupazioni relative a Worldcoin


Pur concordando sul fatto che il sistema di proof-of-personhood offerto da Worldcoin è prezioso per risolvere “i problemi di anti-spam e anti-concentrazione di potere”, Buterin ha aggiunto che comporta anche dei rischi importanti. Buterin ha scritto:

“Se la proof-of-personhood non viene risolta, la governance decentralizzata diventa molto più facile da catturare da parte di operatori molto ricchi, compresi i governi ostili”.

Tuttavia, Buterin ha anche sottolineato che:

“Se un sistema come Worldcoin continua a decentralizzarsi come promesso, eviterà la dipendenza dalle autorità centralizzate e rivelerà il minimo di informazioni possibili”.

La prima preoccupazione del cofondatore di Ethereum riguardava la privacy e l’atto di scansionare l’iride di una persona. Buterin teme che questa operazione possa catturare molti più dati di quanto non sembri, tra cui il sesso, l’etnia e persino alcune condizioni mediche di una persona.

Buterin mette in dubbio l’accessibilità di WorldCoin


Buterin ha anche espresso preoccupazioni sulla sicurezza, sull’accessibilità e la centralizzazione all’interno della Worldcoin Foundation.

Secondo gli ultimi dati forniti da Worldcoin, nel corso dell’anno sono stati resi accessibili 1.500 Orb in 35 città del mondo, con un aumento significativo del numero totale di registrazioni settimanali da 40.000 a 200.000 persone.

In totale, Worldcoin ha stimato che due milioni di persone avevano già sottoscritto un World ID.

Tuttavia, Buterin ha espresso scetticismo dicendo:

“Anche con una produzione distribuita su scala molto più elevata, sarebbe difficile arrivare a un mondo in cui ci sia un Orb nel raggio di cinque chilometri da tutti”.

Nelle sue osservazioni conclusive, Buterin ha sottolineato la sua convinzione che un mondo senza proof-of-personhood presenti una propria serie di rischi e potenziali pericoli, e ha ribadito che la costruzione di un sistema resistente non sarebbe né semplice né rapida.

“Non invidio di certo le persone che intraprendono questo compito, e molto probabilmente ci vorranno diversi anni per scoprire una formula che si dimostri efficace”.

 

Leggi anche:

Segui Cryptonews Italia sui canali social