Ethereum registra un’impennata del 155% dei ricavi nel primo trimestre

Gaia Tommasi
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Nel primo trimestre di quest’anno, la chain di Ethereum ha registrato un utile di 365 milioni di dollari, segnando un notevole aumento dei ricavi del 155% rispetto all’anno precedente.

Secondo un report di Michael Nadeau, analista di The DeFi Report, i profitti di Ethereum nel primo trimestre rappresentano un incredibile aumento del 200% rispetto ai 123 milioni di dollari di profitto registrati nel quarto trimestre del 2023.

Un fattore che ha contribuito a questa crescita è stata la forte attività nella finanza decentralizzata (DeFi) durante il trimestre, che ha portato a una maggiore partecipazione alla sua chain.

Ethereum: I ricavi dalle fees toccano $1,17 miliardi


I ricavi dalle fees di Ethereum, ottenuti dalle transazioni degli utenti, hanno raggiunto il traguardo di 1,17 miliardi di dollari nel primo trimestre, segnando un notevole aumento del 155% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un incremento dell’80% rispetto al trimestre precedente.

La crescita dell’attività sulla sua chain, spinta dall’aumento delle applicazioni DeFi, ha portato le transazioni medie giornaliere di Ethereum a superare le cifre dell’anno scorso.

L’attuale media di 1,15 milioni di transazioni giornaliere si avvicina ai livelli visti durante la bull run del 2021. La chain di Ethereum è stata lanciata nel 2025 e ha ottenuto il suo primo profitto nel 2023, con ricavi che hanno raggiunto 623 milioni di dollari.

Nonostante i ricavi siano ancora inferiori del 75% rispetto al picco di 9,9 miliardi di dollari toccato nel 2021, questo risultato potrebbe essere attribuito al passaggio al consenso Proof-of-Stake avvenuto nel settembre 2022, che ha provocato un forte calo degli inventivi in token pagati ai miner, ora noti come validatori.

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Le criptovalute supereranno gli altri asset


Nadeau prevede un futuro roseo per le criptovalute, affermando che negli anni a venire “supereranno tutto il resto”.

L’analista stima che ci saranno condizioni di liquidità favorevoli nei prossimi anni, spinte dalla necessità di rifinanziare un ingente quantitativo di debito negli Stati Uniti e dall’aspettativa del mercato di tre tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.

Tutti questi fattori sono in grado si spingere gli asset di rischio come i titoli tecnologici e gli asset crypto. Inoltre secondo l’analista sono presenti anche altri tre catalizzatori che potrebbero indicare un andamento rialzista del mercato.

Per prima cosa, il debutto sul mercato degli ETF Spot su Bitcoin negli Stati Uniti dovrebbe suscitare un maggiore interesse verso gli asset crypto. Anche l’imminente halving di Bitcoin, previsto per il 20 aprile, ha storicamente favorito una bull run nell’anno successivo.

Infine, Nadeau ha sottolineato il ciclo di innovazione in corso, che potrebbe portare a nuovi finanziamenti da parte di imprese di Venture Capital e riaccendere l’interesse dei piccoli investitori per gli asset crypto man mano che il settore continua a svilupparsi.

L’analista ha anche notato che Bitcoin solitamente è più performante nelle fasi iniziali del mercato rialzista, grazie alla sua popolarità, mentre Ethereum e anche le altcoin tendono a sovraperformarlo nelle fasi successive del ciclo.

Le altcoin infatti hanno mostrato una forte crescita nei cicli precedenti, superando la performance di Bitcoin.

Oltre all’aumento dei ricavi, Ethereum ha superato il milione di validatori, con circa 32 milioni di Ether, per un valore di circa 114 miliardi di dollari, messi in staking nella sua chain.

I dati della dashboard di Dune Analytics, che tiene traccia dei progressi dello staking nel chain di Ethereum, mostrano che il 28 marzo il totale dei validatori ha raggiunto la soglia del milione. I 32 milioni di token ETH messi in staking  rappresentano circa il 26% della supply e ciò dimostra un notevole impegno nel meccanismo proof-of-stake (PoS) di Ethereum.

 

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