Worldcoin di nuovo sotto indagine per violazione della privacy

Laura Di Maria
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Ancora grane per il progetto Worldcoin di Sam Altman, CEO di OpenAI, che continua a sollevare dubbi sulla privacy. In questo momento sono le autorità di Hong Kong ad aver messo sotto inchiesta la sede locale della società.

La notizia dell’avvio delle indagini è stata data dall’emittente locale HKET. L’autorità che vigila sulla privacy e la protezione dei dati a Hong Kong ha iniziato mercoledì la verifica delle operazioni della sede locale di Worldcoin su mandato del tribunale. L’indagine prevede anche l’accesso a documenti e informazioni rilevanti della compagnia da parte degli organi inquirenti.

Problemi per la sede di Hong Kong di Worldcoin


Secondo l’Ufficio del Commissario per la privacy, ci sono gravi timori riguardo l’operato di Worldcoin, l’accusa è che possa violare le norme sulla tutela della privacy e dei dati personali degli utenti.

In questo momento sarebbero sei le entità con sede altrettante località a Hong Kong collegate a Worldcoin sotto la lente dei magistrati e cioè Yau Ma Tei, Kwun Tong, Wan Chai, Cyberport, Central e Causeway Bay, associate al progetto Worldcoin.

L’ufficio avrebbe avviato un’indagine per verificare se il progetto violi la privacy dei dati personali come si teme. La commissaria per la privacy Ada Chung Lai-ling ha lanciato l’allarme e ha messo in guardia i cittadini. Worldcoin è stato lanciato a Hong Kong lo scorso luglio e in poco tempo ha attirato un gran numero di partecipanti.

L’app che fa da wallet crypto per Worldcoin, World App, è stata scaricata 4 milioni di volte ed è attivamente usata da 1 milione di utenti a soli sei mesi dal suo lancio.

Perseguire l’ideale dell’uguaglianza finanziaria per mezzo delle crypto


L’obiettivo di Worldcoin è di promuovere l’uguaglianza finanziaria e rendere i beni digitali accessibili a tutti.

Altman ha fondato Worldcoin con la prospettiva di mettere in piedi un sistema per generare un reddito di base universale, o Universal Basic Income (UBI). Quello che in Italia è stato recepito come Reddito di Cittadinanza, risponde a un più ampio ideale di redistribuzione delle risorse in modo che chiunque possa avere accesso a un reddito minimo di sussistenza.

Con Worldcoin, Altman vorrebbe che le crypto si trasformassero in canale privilegiato per erogare questa forma di reddito garantito e universale.

Per elargire questa somma, il progetto si serve di uno speciale dispositivo chiamato Orb che si usa per la scansionare l’iride delle persone. L’obiettivo è quello di garantire che la sovvenzione in criptovaluta vada sempre a una persona diversa.

A effettuare questa scansione ci pensano gli operatori che gestiscono le sedi in cui si trovano gli Orb così da confermare l’identità delle persone. Il loro compito è assicurarsi che ogni utente abbia un proprio wallet crypto univoco associato al proprio conto su Worldcoin, evitando così le frodi.

Malgrado le grandi ambizioni sociali, il progetto Worldcoin è iniziato con un ben più modesto, si fa per dire, obiettivo. Nato nel 2021, all’inizio era pensato per offrire un sistema affidabile di distinguere tra utenti umani e intelligenza artificiale.

In pratica, quello che era nato per ridurre il numero di truffe provocate da bot, serviva per confermare con facilità la propria identità su piattaforme online.

Worldcoin e il suo sistema di raccolta di dati biometrici è sotto accusa da parte di diversi governi


Non c’è solo Hong Kong ad aver avviato indagini sul modo di operare di Worldcoin. Anche altrove nel mondo altre entità di vigilanza hanno avviato indagini simili per verificare la legittimità dell’operato della compagnia. In Europa, Germania, Francia e Gran Bretagna hanno manifestato l’intenzione di avviare un procedimento legale a carico della compagnia se dovessero identificare criticità sul piano legale.

Le economie in via di sviluppo come in India e in alcuni paesi dell’Africa, sono tra i primi detrattori di questo sistema decentralizzato di verifica dell’identità.

In Kenya, per esempio, a settembre il governo ha espresso timori sulla violazione della privacy dei cittadini che hanno preso parte al progetto. A questo proposito, è stato invitato a comparire di fronte a una commissione parlamentare keniana il co-CEO del progetto Alex Blania.

Anche il cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha espresso riserve sul sistema di verifica delle identità umane.

Il mese scorso, Worldcoin ha temporaneamente sospeso il servizio di verifica delle orbite in India, Brasile e Francia.

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