Congelati beni di Terraform Labs e Do Kwon per 26 milioni di dollari

Marcello Bonti
| 2 min read

Le autorità svizzere hanno sequestrato circa 26 milioni di dollari in Bitcoin e altre crypto da ricondurre a Terraform Labs, al CEO Do Kwon, all’ex direttore finanziario Chang Joon Han, all’ex responsabile della ricerca Nicholas Platias e altri.

Le criptovalute erano custodite nella prima banca al mondo dedicata ad asset digitali, la svizzera Sygnum, secondo quanto riferito sabato dall’agenzia di stampa sudcoreana Digital Asset.

Le autorità svizzere hanno effettuato il sequestro in risposta alle richieste dei procuratori federali statunitensi di New York e della Securities and Exchange Commission.

Un sequestro colossale


Le autorità svizzere hanno proceduto al sequestro di circa 26 milioni di dollari (circa 34 miliardi di won), in crypto tra cui Bitcoin, da ricondurre al CEO di Terraform Labs Do Kwon.

I capitali erano depositati presso la banca di asset digitali Sygnum. Lo scorso 24 giugno i pubblici ministeri svizzeri hanno provveduto a congelare i beni in seguito alle richieste formalizzate dalla Procura federale di New York e la Securities and Exchange Commission (SEC).

Signum Bank era nota per essere stata la prima al mondo a trattare asset digitali e lo scorso 15 aprile era stata identificata come la banca attraverso la quale Do Kwon aveva rubato i Bitcoin della compagnia.

Signum è stata fondata nel 2017 in Svizzera e aveva sede anche a Singapore. A fine marzo era stata aperta anche una sede in Medio Oriente ad Abu Dhabi, negli Emirati.

A quanto risulta dalle prime indiscrezioni pubblicate sull’agenzia stampa sudcoreana, i capitali sequestrati sono del CEO Kwon, dell’ex CEO della Chai Corporation Chang Joon Han, dell’ex capo del team di ricerca Nicholas Platias di TFL e della stessa società TFL.

Sulle tracce dei soldi


I beni congelati rappresentano quasi il doppio rispetto alle stime che l’accusa coreana aveva rivelato ai media stranieri. Insomma, i procuratori svizzeri hanno scoperto un tesoro di cui non si conosceva l’esistenza.

La SEC e la procura di New York, però erano sulle tracce di movimenti effettuati da Do Kwon lo scorso aprile. Cercavano i BTC transitati dai conti in Svizzera.

Ad aprile, gli ispettori sudcoreani avevano identificato una quantità significativa di “proventi criminali” coinvolti in Terraform Labs che confluivano in una banca con sede in Svizzera. Allora avevano chiesto alle autorità d’oltreoceano di congelare tali beni.

Il tracollo Terraform


Il progetto Terraform con la sua stablecoin algoritmica e la criptovaluta correlata Terra-Luna è crollato a maggio 2022. In quell’occasione si è liquefatta una capitalizzazione di mercato di oltre 40 miliardi di dollari.

Oggi Stati Uniti e Corea del Sud stanno col fiato sul collo di Kwon. I pubblici ministeri lo accusano di frode, violazione della legge sui titoli e diverse altre accuse collegate al crollo.

Kwon ha ripetutamente negato tutte le accuse a suo carico. Ha ammesso errori nella gestione del progetto Terra-Luna della sua società Terraform Labs. Ha però sempre negato l’intenzione di ingannare gli investitori.

La settimana scorsa il tribunale ha condannato Kwon e l’ex capo finanziario di Terra, Han, a quattro mesi di carcere per aver falsificato documenti di viaggio.

L’arresto dopo un periodo di latitanza è avvenuto il 24 marzo all’aeroporto internazionale del Montenegro.

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