Continua l’emorragia di Meta che perde $4,65 miliardi nella divisione Metaverso

Laura Di Maria
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Ancora perdite per la divisione di Meta, ex Facebook, dedicata allo sviluppo del metaverso. Reality Labs nel quarto trimestre 2023 ha registrato una perdita operativa di oltre 4,6 miliardi di dollari.

Continua il dissanguamento di Meta nel ramo del Metaverso


Lo ha rivelato Menta nel suo rendiconto presentato agli azionisti l’1 febbraio. Nel documento si esplicita che la perdita negli ultimi tre mesi dello scorso anno ammonta a 4,65 miliardi di dollari, a fronte di entrate per circa 1,1 miliardi di dollari.

Si tratta, stavolta della maggiore perdita operativa su base trimestrale per Reality Labs da quando nel 2020, Meta ha iniziato a rendicontare l’operato della divisione nei suoi report periodici agli azionisti.

Durante tutto il 2023, i ricavi totali generati da Reality Labs ammontano a meno di 1,9 miliardi di dollari. Di questi, oltre la metà è stata realizzata durante il quarto trimestre, per lo più grazie al lancio di Meta Quest 3, il nuovo, attesissimo, visore.

In totale, la divisione Reality Labs ha realizzato nel 2023 una perdita operativa di 16,1 miliardi di dollari, con un aumento del 17,5% su base annua rispetto al 2022.

Il successo delle vendite del visore VR è frutto delle ottime prestazioni di Reality Labs


Il fondatore e CEO di Meta Mark Zuckerberg ha presentato i risultati trimestrali e annuali durante la consueta call. In breve, il successo registrato da Reality Labs alla fine dell’anno si deve, secondo l’ad, a una “forte stagione natalizia”, cioè a un particolare successo delle vendite durante questo periodo dell’anno della loro linea di visori per realtà virtuale (VR), i Quest.

Mark si è anche detto ottimista riguardo il futuro successo dell’ultimo nato tra i visori, il Quest 3 che pare abbia avuto un “buon inizio”.

Zuckerberg ha sottolineato che l’intelligenza artificiale (AI) e il metaverso sono parte integrante della visione a lungo termine di Meta e che l’azienda continuerà a fare investimenti significativi in queste aree.

Durante l’intervento ha inoltre sottolineato i rapidi progressi compiuti nel campo dell’intelligenza artificiale. Si aspetta che la prossima generazione di piattaforme di realtà aumentata (AR), VR e realtà mista (MR) possano dare una sensazione il più possibile realistica della presenza in un luogo. Il futuro dei social potrebbe evolversi in questa direzione.

Zuckerberg ha dichiarato:

“In questi giorni ricevo molte domande sull’intelligenza artificiale dal momento che questo settore si sta evolvendo molto rapidamente. Mi aspetto che la prossima generazione di piattaforme AR ,VR e [di realtà mista] restituiscano la sensazione realistica di presenza che farà da base per il futuro delle esperienze sociali.”

Crescono le perdite di Reality Labs su base annua


Meta sembra intenzionata a non mollare la presa e non scoraggiarsi per le perdite colossali che sta realizzando ormai da anni.

Susan Li, Chief Financial Officer di Meta, ha ammesso che le perdite stimate per Reality Labs aumenteranno in modo significativo su base annua. A giustificare la maggiore quota di spesa saranno gli investimenti per lo sviluppo degli accessori per la realtà aumentata e virtuale, oltre agli sforzi per allargare il proprio ecosistema.

Del resto, la perdita operativa di Reality Labs è solo una minima percentuale rispetto alla performance complessiva di Meta nel 2023.

Il gigante tech ha chiuso l’anno con un fatturato di 134,9 miliardi di dollari. Dato che ha persino superato le stime fornite da Zacks, la società di ricerca di Wall Street, e che rappresenta un aumento del 16% rispetto all’anno precedente.

Inoltre, Meta ha annunciato l’intenzione di emettere per la prima volta un dividendo di 50 centesimi per azione a partire dal 26 marzo.

Il futuro del metaverso è ancora una nebulosa incerta


Da tempo si dibatte sulla natura e la struttura del metaverso. Alcuni tra i maggiori esponenti della rivoluzione tech degli ultimi decenni si sono interrogati sulle reali potenzialità di questa soluzione, tra gli scettici figura Bill Gates.

Ma non è il solo. Si considera che molti tra coloro che in un primo tempo si dichiaravano entusiasti nei confronti della possibilità di sviluppare un mondo parallelo sul piano virtuale, hanno tirato i remi in barca e rinunciato al progetto.

La prima grossa defezione è quella del colosso dell’intrattenimento, Disney che lo scorso anno ha annunciato di voler smantellare la propria divisione dedicata al metaverso. Operazione che fa parte di un più grande piano di smantellamento che prevede licenziamenti per 7.000 dipendenti.

Occasioni di profitto da memecoin in fase nascente


Ci sono altre occasioni, alla portata di tutti, per generare buoni rendimenti senza bisogno di investire capitali colossali. Per esempio partecipare alle prime fasi di lancio di una memecoin con buone possibilità di crescita.

È il caso di Sponge che dopo il successo recente ha deciso di lanciare la versione 2 e offrire nuove occasioni per investire a prezzi bassi prima che il prezzo esploda come già successo. Per potenziare l’efficacia del nuovo lancio, ha annunciato che cesserà presto il supporto al token Sponge V1 per dare nuova spinta alla migrazione verso la versione SPONGE V2 su Polygon Network.

Per celebrare la novità, è stato annunciato anche il lancio di un gioco Play-to-Earn del tutto decentralizzato e con commissioni di transazione ben più basse.

Attualmente, le transazioni su Polygon ($MATIC) costano in genere tra 0,1 e 0,5 MATIC (0,077$-0,38$), mentre le transazioni su Ethereum si aggirano tra i 2,5$ e i 20$. Un vantaggio notevole per chi vuole dare una chance a Sponge e alla sua nuova versione.

Polygon può processare fino a 7.000 tps, mentre Ethereum si ferma a 1-25 tps. Polygon in potenza può raggiungere le 65.000 tps, livello vero soprattutto in teoria e meno nella pratica, ma che dà una misura delle sue maggiori possibilità di utilizzo.

Ci sono alte possibilità che SPONGE V2 superi il precedente massimo storico di SPONGE V1, pari a 0,0012$ lo scorso 8 gennaio, vista la migrazione su Polygon.

Le criptovalute sono altamente volatili e non regolamentate. Nessuna tutela del consumatore. Potrebbe essere applicata una tassa sugli utili.

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