FTX potrebbe rinascere dalle sue ceneri. L’idea del curatore fallimentare John J. Ray III

Christian Boscolo
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L’amministratore delegato John Ray III ha dichiarato giovedì in un’intervista al Wall Street Journal che l’exchange FTX, ormai fallito, starebbe valutando la possibilità di rilanciare la propria attività. Ray, che ha preso le redini a novembre, ha istituito una task force per valutare la possibilità di riavviare FTX.com, il ramo principale della società.

Ray ha inoltre dichiarato che intende verificare se il rilancio di FTX possa generare più valore per i creditori rispetto a quello che il suo team potrebbe ottenere dalla liquidazione delle attività o dalla vendita della piattaforma. Anche perché, come abbiamo sottolineato in un articolo, i curatori stanno sperimentando diversi problemi nel tentativo di recuperare i fondi.

Il token FTT è salito di quasi il 30% 

“Sono contento che il signor Ray stia finalmente cercando di rilanciare l’exchange dopo che per mesi ha stroncato tali sforzi!”. Ha dichiarato in un tweet il fondatore di FTX ed ex CEO Sam Bankman-Fried. “Sto ancora aspettando che ammetta finalmente che FTX US è solvibile e che restituisca ai clienti i loro soldi”, ha aggiunto Bankman-Fried.

Bankman-Fried è stato accusato di aver sottratto miliardi di dollari ai clienti di FTX per pagare i debiti contratti dal suo hedge fund incentrato sulle criptovalute, Alameda Research. Si è però dichiarato non colpevole delle accuse di frode.

Dopo queste dichiarazioni (peraltro davvero scomposte e fuori luogo visto quello che ha combinato, ndr) la redazione di Reuters ha cercato di contattare SBF ma senza successo.

Il futuro dei fondi dei clienti, tuttavia, rimane poco chiaro. Se è vero che di recente sono stati recuperati 5 miliardi in asset, la situazione appare ancora molto ingarbugliata tra asset che sembrano appartenere al portafoglio personale di SBF, come le azioni di RobinHood e problemi legati ai conflitti di interesse degli avvocati dell’ex Ceo.

 

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