Genesis risolve la controversia con la SEC: multa di 21 milioni di dollari per Gemini Earn

Lucio Prosperi
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Genesis Global e le sue entità collegate hanno raggiunto un accordo con la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti (SEC), accettando di pagare una sanzione da 21 milioni di dollari.

L’accordo, che pone fine alla controversia civile riguardante l’offerta e la vendita non registrata di titoli tramite il programma Gemini Earn, è stato presentato il 31 gennaio in una mozione presso il Tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto meridionale di New York.

Secondo quanto emerso, l’accordo proposto è il risultato di estese negoziazioni tra Genesis Global Holdco (GGC) e la SEC.

 

Un’intesa che porta numerosi benefici a GGC


L’accordo procurerà svariati benefici all’amministrazione di GGC, compresa la soluzione della Rivendicazione di Azione Civile presentata dalla SEC. In questo modo, inoltre, Genesis elimina i rischi, le spese e l’incertezza associati a una prolungata contesa legale.

Vale la pena ricordare che la Securities and Exchange Commission aveva presentato la sua causa legale contro Genesis e Gemini nel gennaio 2023, concentrandosi sul periodo tra febbraio 2021 e novembre 2022.

La commissione ha sostenuto che entrambe le società avessero violato le leggi sui titoli statunitensi attraverso il loro programma di prestiti in criptovaluta.

Come conseguenza del procedimento legale, nel novembre 2022, Genesis ha sospeso i prelievi dalla sua piattaforma e, successivamente, nel gennaio 2023, ha presentato istanza di fallimento.

L’annuncio dell’accordo rappresenta l’ultimo sviluppo in una serie di azioni legali tra Gemini, Genesis, la casa madre di Genesis, Digital Currency Group, e il suo CEO Barry Silbert.

Genesis Global Trading pagherà $8 milioni alla DFS


Il 12 gennaio, Genesis Global Trading, un’entità distinta da Genesis Global Capital e non correlata al programma Gemini Earn, ha accettato di pagare una sanzione di $8 milioni al Dipartimento dei Servizi Finanziari dello Stato di New York.

L’accordo è la conseguenza di un’indagine che ha rivelato “difetti significativi” nei programmi di antiriciclaggio e sicurezza informatica dell’azienda.

Come parte di questo accordo, Genesis Global Trading ha concordato di cessare le operazioni a New York e di rinunciare alla sua BitLicense.

Ricordiamo che una BitLicense è una licenza regolamentare specifica per le attività legate alle criptovalute e al settore delle monete virtuali, progettata per regolare e supervisionare le attività delle aziende che gestiscono crypto, inclusi gli exchange, i servizi di custodia e altre attività analoghe. Le aziende che desiderano operare nel settore delle criptovalute nello Stato di New York devono richiedere e ottenere questa licenza per essere conformi alle leggi statali.

La BitLicense è stata introdotta per proteggere gli utenti, prevenire attività illegali e garantire che le aziende che gestiscono crypto operino in modo trasparente e conforme alle leggi finanziarie. Tuttavia, è stata oggetto di dibattiti e discussioni, poiché alcuni ritengono che rappresenti un ostacolo eccessivo per l’innovazione nel settore.

La SEC vigila con severità


Nell’ambito delle azioni legali intraprese dalla SEC, è stato reso noto un accordo di $24 milioni nel contesto della causa contro Bittrex e l’ex CEO William Shihara, accusati di aver gestito un exchange non registrato.

Nel corso dell’ultimo anno, la SEC ha presentato numerose cause legali contro le società di criptovalute, con il presidente Gary Gensler che afferma costantemente che la maggior parte delle crypto dovrebbe essere classificata come titoli.

Negli ultimi tempi l’agenzia ha avviato cause civili contro Sam Bankman-Fried, co-fondatore di FTX, e altri importanti attori del settore delle criptovalute, tra cui Binance, il suo CEO Changpeng Zhao e Coinbase. Tutte le aziende e le persone coinvolte hanno negato qualsiasi illecito e richiesto il rigetto delle cause da parte del regolatore.

Tra l’altro, recentemente l’agenzia è stata costretta a ritirare la causa contro la startup di criptovalute DEBT Box dopo aver dovuto ammettere di aver rilasciato dichiarazioni inaccurate e di non aver soddisfatto le aspettative di precisione e franchezza in tribunale.

In precedenza, il giudice Shelby ha espresso critiche nei confronti degli avvocati dell’agenzia, chiedendo un’esplicazione per le dichiarazioni “false o fuorvianti” fatte dalla SEC. L’accusa era che DEBT Box stesse cercando di trasferire gli asset all’estero per eludere la supervisione regolamentare.

 

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