Il 90% delle transazioni in stablecoin sono generate da bot – Perché?

Lucio Prosperi
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Un recente studio condotto da Visa e Allium Labs sfata una convinzione piuttosto comune in merito alle stablecoin: a differenza della percezione diffusa, che suggerisce che democratizzino i pagamenti, infatti, sembra che la maggior parte delle transazioni sia effettuata da bot e grandi trader.

Il mito delle transazioni organiche?


I risultati di questo studio sono un duro colpo per le stablecoin, spesso presentate come una grande innovazione per l’industria dei pagamenti e delle criptovalute, valutata tra l’altro oltre 150 trilioni di dollari.

I dati che sono emersi, invece, suggeriscono un’adozione ancora embrionale di queste monete digitali come veri strumenti di pagamento. Le aziende del settore come Tether rimangono ottimiste ma i numeri indicano un’integrazione più timida di quanto supposto da più parti.

Nel mese di aprile 2024, su un totale di 2,2 trilioni di dollari in transazioni di stablecoin, solamente 149 miliardi provenivano effettivamente da attività di pagamento umane e quotidiane. Quindi solo il 10% delle transazioni sarebbe organico. Il resto delle transazioni è effettuato da bot di trading e grandi investitori istituzionali.

Secondo i dati di Glassnode, c’è un evidente divario tra il valore nominale e quello “reale” del mercato delle criptovalute, il che sottintende una possibile sovrastima durante i momenti di massima espansione del mercato.

È emerso che la cifra effettiva della circolazione totale dei token digitali, che sembrava toccare i 3.000 miliardi di dollari durante il fervore del mercato rialzista nel 2021, si è rivelata essere di circa 875 miliardi di dollari.

Questa discrepanza tra le valutazioni nominali e quelle reali del mercato solleva significativi interrogativi sull’accuratezza delle valutazioni e sull’effettiva dimensione del settore delle criptovalute durante i momenti di fervente attività commerciale.

Inoltre, lo studio mette in luce il fenomeno del “doppio conteggio” delle transazioni, che altera in modo significativo le cifre relative alle stablecoin.

Un esempio chiarificatore di questo concetto è il seguente: quando si convertono 100 dollari di USDC in PYUSD su Uniswap, il sistema registra erroneamente 200 dollari di transazioni, alterando così i dati effettivi sul volume degli scambi. Questa pratica può influenzare notevolmente l’analisi del mercato e la percezione della sua liquidità, poiché gli scambi apparentemente raddoppiati non corrispondono alla realtà delle transazioni effettive.

Questo può verificarsi quando una stablecoin viene utilizzata su diversi exchange, senza meccanismi adeguati per seguire e verificare l’origine di ciascuna unità di stablecoin in circolazione.

USDC/USDT


L’analisi evidenzia un altro aspetto interessante: il recente superamento dell’USDC sull’USDT in termini di volume, suggerendo forse una mutazione nelle preferenze degli utenti. Va però notato che, nonostante questo cambiamento, la velocità di trasferimento delle stablecoin rimane moderata.

Solo il 20% dell’offerta totale viene effettivamente scambiato ogni giorno, il che indica come la circolazione effettiva degli asset digitali rimanga limitata rispetto alla disponibilità totale. Questo implica che, nonostante l’aumento della preferenza per l’USDC, il tasso di utilizzo effettivo delle stablecoin rimane relativamente basso, suggerendo che potrebbe esserci spazio per ulteriori sviluppo e adozione in futuro.

Studio tendenzioso?


Tenendo conto da chi è stato commissionato lo studio (Visa), potrebbe sorgere il dubbio che le informazioni fornite non siano completamente imparziali… Se le stablecoin raggiungessero una più ampia adozione, infatti, Visa e altri attori tradizionali potrebbero vedere la loro quota di mercato scomparire.

Ci sono dunque opinioni divergenti riguardo ai dati forniti, con alcuni che ritengono lo studio “sospetto”, perché si è principalmente focalizzato sugli aspetti negativi delle stablecoin, trascurando il loro potenziale positivo.

Potenziale che potrebbe includere la loro crescente adozione come mezzo di pagamento affidabile e la loro funzione di valore rifugio per i Paesi emergenti, che possono beneficiare della stabilità offerta dalle criptovalute durante periodi di instabilità economica.

Ecco perché riteniamo sia importante valutare in modo equilibrato sia gli aspetti positivi sia quelli negativi delle stablecoin per comprendere appieno il loro impatto e le loro implicazioni nel panorama finanziario globale.

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