La Cina è una balena Bitcoin da quasi 4 miliardi di valore. Sai perché?

Christian Boscolo
| 2 min read

Notizia curiosa quella che arriva dal fondatore di CryptoQant Ki Young Ju che, attraverso un tweet, ha voluto sottolineare come la Cina sia da considerarsi una Whale (una balena, ndr) in ambito crypto e soprattutto Bitcoin. 

Secondo i dati forniti da Buy Bitcoin Worldwide, e riportati da Ki Young Ju, il governo cinese avrebbe nel suo Wallet di stato oltre 6 miliardi di dollari in crypto. Nel dettaglio, ci sarebbero 194mila Bitcoin e 833mila Ethereum, oltre ad altre risorse digitali. Solo tra Ethereum e Bitcoin, il valore è di oltre 5 miliardi. 

Nell’elenco figurano anche altre figure di spicco, molte della quali note agli appassionati di crypto. Al primo posto figura infatti MicroStrategy,  l’azienda dell’ex AD Michael Sailor, un noto fan della valuta di Satoshi Nakamoto, ma nell’elenco troviamo anche Tesla di Elon Musk, e molte altre aziende, soprattutto statunitensi. Qui trovate la classifica dei maggiori detentori di Bitcoin.

Tra i paperoni del bitcoin spiccano anche alcuni stati come ad esempio l’Ucraina, per motivi che possiamo immaginare, ed El Salvador, che come sappiamo ha adottato Bitcoin come valuta nazionale. Difficile invece immaginare il motivo per cui la Norvegia ne possieda quasi 2mila. 

Perché la Cina è una balena?

Eppure la Cina ha sempre avuto un atteggiamento ostile nei confronti delle crypto, tanto che i numerosi miners cinesi hanno dovuto trasferirsi altrove, rendendo gli USA il Paese principe nel mining di Bitcoin. E allora perché il governo di Pechino possiede tutte queste criptovalute?

La truffa Plus Token

Il motivo è presto detto. Si tratta di criptovalute sequestrate a seguito di una truffa, denominata PlusToken, che nel 2019 aveva raggirato gli investitori cinesi per oltre 2 miliardi di dollari. Un classico schema ponzi che aveva fruttato ai criminali oltre 90mila Bitcoin.

Criptovalute e sequestri

Tra l’altro la Cina non è l’unico Paese a detenere criptovalute in seguito a sequestri. Gli stessi USA hanno recuperato oltre 3,6 miliardi di Bitcoin che erano in qualche modo collegati all’hack di Bitfinex nel 2016. 

Gli Stati Uniti preferiscono però mettere all’asta le criptovalute sequestrate per finanziare altri progetti. Una presa di posizione importante perché sancisce la legalità delle crypto. Non a caso, quando viene sequestrata della droga, che è illegale, viene bruciata e non, ovviamente, rivenduta o trasformata. Ad oggi gli USA detengono Bitcoin per oltre 4 miliardi di valore.

Investi in Bitcoin

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