Le valute digitali potrebbero migliorare la salute di questa economia africana

Marcello Bonti
| 2 min read

La Reserve Bank of Zimbabwe (RBZ) ha in programma l’introduzione di una valuta digitale il cui valore sarebbe ancorato all’oro. La CBDC potrebbe essere usata come moneta legale all’interno del Paese.

Una valuta digitale ancorata all’oro per salvare lo Zimbabwe


Come ha riportato il Sunday Mail, La nuova valuta sarà impiegata nelle transazioni interne con l’obiettivo di stabilizzare la moneta locale.

L’intento della banca centrale sarà di ancorare il dollaro dello Zimbabwe alle riserve auree nazionali che le autorità detengono fisicamente.

Il governatore della Banca centrale, John Mangudya ha dichiarato:

“Presto […] introdurremo i token digitali d’oro dare la possibilità a chi dispone di una bassa quantità di valuta locale di acquistare le unità d’oro, per lasciare indietro nessuno e nessun luogo.”

Il paese utilizza il dollaro dello Zimbabwe e il dollaro statunitense.

L’introduzione di questo token d’oro digitale, stando a quanto riportato, dovrebbe consentire di schermare la volatilità del dollaro dello Zimbabwe, specie in favore di chi ne possiede pochi.

Mangudya ha dichiarato alla testata che l’attuale volatilità del tasso di cambio è stata causata dalle “aspettative di un aumento dell’offerta di valuta estera” sul mercato all’apertura della stagione di commercializzazione del tabacco il mese scorso.

Ma l’offerta di valuta estera sul mercato è stata inferiore al previsto. Pertanto, ha affermato, “i movimenti del tasso del mercato parallelo” dovrebbero iniziare a stabilizzarsi quando i coltivatori di tabacco inizieranno a ricevere i pagamenti in dollari USA nel giro di pochi giorni.

La funzione dell’oro digitale per stabilizzare l’economia


La banca sta anche pensando di immettere sul mercato altre monete d’oro, le Mosi-oa-Tunya, per contrastare il deprezzamento del dollaro dello Zimbabwe.

Lo Zimbabwe ha introdotto le monete Mosi-oa-Tunya lo scorso anno per contrastare l’eccesso di liquidità e stabilizzare la moneta locale.

I nuovi gettoni digitali sarebbero considerati complementari alle monete d’oro Mosi-oa-Tunya. Di fatto sarebbero un mezzo alternativo per transazioni e investimenti e anche riserva di valore.

Mangudya ha sostenuto che in Zimbabwe la valuta estera è vista come una riserva di valore. Questo spiega perché la popolazione vuole scambiare la valuta locale con quella estera.

Per questo motivo, ha affermato, “stiamo affrontando questa domanda di riserva di valore aumentando il numero di monete ancorate all’oro sul mercato”.

Un’economia fragile

Secondo Bloomberg, il cambio è di 1 USD contro 1.000,4 ZWL. Tasso che cambia nelle strade della capitale Harare, dove il cambio è a 1.750 ZWL.

Il Paese ha abbandonato la propria valuta nel 2009 e l’ha sostituita con il dollaro USA, per colpa di un’iperinflazione che ha azzerato il valore della moneta locale.

Il dollaro dello Zimbabwe è stato poi reintrodotto un decennio dopo, nel 2019, con l’intento di rilanciare l’economia.

Nel 2020, tuttavia, la pandemia di COVID-19 ha spinto il governo ad autorizzare l’uso di valute estere. Salvo poi proibirlo di nuovo nel 2022 quando è stato annunciato che il sistema multivalutario sarebbe stato mantenuto per altri cinque anni.

A marzo di quest’anno, come riportato dall’agenzia stampa Reuters, il governo ha dichiarato che avrebbe misurato l’inflazione utilizzando una media ponderata dei prezzi degli articoli in dollari dello Zimbabwe e in dollari statunitensi.

La mancanza di denaro si manifesta in molti modi. A marzo il Wall Street Journal riferiva della pratica ormai comune di stampare i propri “soldi”, spesso solo pezzi di carta, a volte scritti a mano, che i clienti delle aziende possono utilizzare per acquisti futuri, distribuendoli al posto del resto.

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