L’esperto di macroeconomia rivela le chiavi del successo a lungo termine di Bitcoin

Christian Boscolo
| 4 min read

Per capire meglio i meccanismi di adozione a lungo termine di Bitcoin i colleghi della redazione francese di Cryptonews hanno intervistato Danijel Zoric, esperto di macroeconomia e analisi finanziaria, e studioso di Bitcoin. Danijel è anche fondatore fondatore e CEO della sua nuova società di ricerca e analisi con sede in Lussemburgo, ZoriCapital.

Nell’intervista, giusto per anticipare alcuni temi, si parlerà di Bitcoin e della sua adozione e dei dati macroeconomici da analizzare per prevedere il prezzo futuro di BTC.

L’adozione di Bitcoin avverrà attraverso le banche regionali?

L’adozione o meno da parte delle banche regionali dipende principalmente da due fattori: il tasso di adozione e la regolamentazione bancaria e statale.

Innanzitutto il tasso di adozione: se Bitcoin continuerà il suo percorso con la stessa incredibile forza che ha dimostrato negli ultimi 10 anni, credo che in futuro assisteremo a un’iper-bitconizzazione.  Questo significa che Bitcoin sarà integrato nella vita di quasi tutte le persone del mondo, tramite transazioni, partecipazioni o addirittura un terzo caso d’uso che potrebbe emergere in futuro.

Quando il Bitcoin supererà una certa soglia di adozione, che per comodità possiamo collocare tra il 30 e il 40% di quella globale, le banche saranno costrette a partecipare, perché quelle che non lo faranno rischiano di rimanere indietro. Le banche vedono il Bitcoin come una tecnologia che toglierà loro i profitti. Quindi agiscono nel loro interesse.

Fino a quando non vedremo un punto di svolta nell’adozione e le banche capiranno che potrebbero iniziare a perdere profitti, non saranno  coinvolte nell’adozione.

La seconda parte è la regolamentazione. Come sappiamo, i governi e le banche sono strettamente legati e hanno molti interessi in comune.

Esempio: Custodia Bank negli Stati Uniti avrebbe voluto essere la prima banca per Bitcoin. Ma la loro richiesta di diventare membro del Federal Reserve System è stata respinta.

Non credo che il governo potrà autorizzarlo finché non cambierà completamente la sua posizione nei confronti di BTC, come ha fatto El Salvador. In conclusione, mi aspetto che l’adozione di  Bitcoin da parte delle banche arriverà, ma è ancora troppo presto.

Bitcoin e le criptovalute dovrebbero essere trattati in modo diverso dalle azioni in una prospettiva di investimento?


Sì e no. Dipende anche dai tempi. Nel breve termine sì: nel senso che Bitcoin è un asset di rischio con un beta più elevato (il beta è un coefficiente che evoca il rischio sistematico di un asset, confrontando la sua volatilità con quella del suo mercato).

Quindi, quando la politica monetaria è in difficoltà, l’abbiamo visto quando i governi di tutto il mondo hanno dovuto stampare valuta per il Covid, Bitcoin sovraperformerà il mercato azionario.

Quando invece si verifica una crisi di liquidità a causa delle preoccupazioni macroeconomiche, Bitcoin può invece correggere al ribasso, come è successo nel marzo 2020.

Ma io sono convinto che Bitcoin avrà una vita propria. È una tecnologia dirompente con tanti casi d’uso che, finché la rete rimane sana e decentralizzata, continuerà a sovraperformare tutti gli asset del mondo. Le reti come Bitcoin non possono infatti essere distrutte dall’esterno.

Un divieto governativo su Bitcoin farebbe scendere violentemente il prezzo, ma i divieti sono controproducenti e non funzionano mai a lungo termine. Si pensi al divieto di estrazione cinese nel 2021 e al divieto di estrazione dell’oro negli Stati Uniti nel 1933.

Tuttavia, un hack della blockchain o una spaccatura nella comunità come quella che si è verificata durante la guerra civile dei Bitcoin nel 2015-2017 possono causare danni irreparabili.

Che cosa state osservando in termini di macroeconomia per vedere una correlazione tra cripto/BTC e finanza tradizionale? Ci sono metriche o dati che ritieni debbano essere osservati più da vicino e perché?


Sì, ci sono. Tuttavia, la macroeconomia e la finanza tradizionale sono molto complicate. Ci sono così tanti indicatori e termini e non è una scienza facile da capire. Inoltre, le decisioni macroeconomiche sono sempre influenzate da decisioni politiche, il che complica ulteriormente le cose.

Se potessi consigliare alle persone di guardare a un indicatore macro importante, sarebbe la liquidità netta. Si può guardare alla liquidità netta globale costituita dalle principali banche centrali, ma anche ai soli Stati Uniti, alla liquidità netta della FED.

La liquidità comprende il bilancio della Federal Reserve, le operazioni di riacquisto inverso (Reverse Repurchase Agreements, RRP) e il conto generale del Tesoro statunitense (Treasury General Account, TGA) e ci dice quanto denaro c’è nel sistema. Gli asset di rischio in generale e Bitcoin in particolare, amano seguire questo indicatore.

La seconda cosa molto importante da sapere è che Bitcoin è molto influenzato dagli eventi. Quindi, se c’è un evento importante atteso (come l’halving o l’approvazione degli ETF, ndr), il prezzo generalmente tende a salire.

Detto questo, tutti gli asset rischiosi sono guidati dal sentiment e dai trend. L’AI è un esempio perfetto di trend del momento anche nell’S&P500.

La cosa che spesso ci si dimentica è che Bitcoin è prima di tutto una moneta comunitaria. È un’economia inclusiva, ma anche partecipativa.

È in questo contesto che tutto dipende in ultima analisi dal comportamento della comunità che lo detiene: ci crede davvero? È lì per il lungo termine o per fare soldi? È unita contro i potenziali attacchi del governo?

Saranno le risposte a queste domande a determinare la valutazione a lungo termine del prezzo di Bitcoin. Perché, come il denaro, Bitcoin è una nostra creazione e siamo noi a dargli valore.

 

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