Condizioni macroeconomiche favorevoli spingeranno al rialzo il prezzo del Bitcoin
Gli esperti di Bernstein hanno evidenziato anche le favorevoli condizioni macroeconomiche come fattore contributivo.
L’indicazione della Federal Reserve di potenziali tagli ai tassi di interesse, attualmente compresi tra il 5% e il 5,25%, rende il risparmio meno attraente e incoraggia gli investitori a cercare rendimenti più elevati altrove. Gli asset a rischio, compreso Bitcoin, tendono infatti a garantire performance migliori in ambienti con tassi di interesse più bassi.
Inoltre, Chhugani e Sapra hanno suggerito che l’esito delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti potrebbe influenzare il mercato delle criptovalute. Una vittoria repubblicana implicherebbe un cambio di leadership alla Securities and Exchange Commission (SEC), con la possibilità di un approccio regolatorio diverso.
L’attuale presidente della SEC, Gary Gensler, ha ricevuto spesso critiche dall’industria delle criptovalute e dai legislatori per la sua posizione rigorosa e intransigente nei confronti delle criptovalute e dell’applicazione della regolamentazione relativa.
Gli analisti di Bernstein non sono soli nella loro visione rialzista del Bitcoin
Non sono solo gli analisti di Bernstein a essere ottimisti riguardo la più importante criptovaluta. Anche Anthony Scaramucci, fondatore e socio gestore dell’hedge fund SkyBridge, ha suggerito che il prezzo di Bitcoin ha tutte le potenzialità per raggiungere addirittura i $170.000 nel prossimo anno.
La sua previsione si basa su due fattori chiave: la crescente domanda per i nuovi fondi negoziati in borsa (ETF) e l’imminente evento di halving (previsto per aprile).
Ha spiegato che se Bitcoin dovesse mantenere il suo attuale prezzo di circa $45.000 al momento dell’halving, potrebbe registrare un notevole aumento a $170.000 entro la metà o la fine del 2025.
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