Niente più anonimato su KuCoin da luglio. Ecco cosa succederà

Marcello Bonti
| 2 min read

Col crescere del numero di persone disposte a investire in crypto crescono anche i problemi legati alla sicurezza. Lo ha evidenziato il CEO dell’exchange KuCoin annunciando nuove misure per la verifica dell’identità degli utenti della piattaforma.

Il principale exchange di criptovalute KuCoin ha introdotto nuovi processi di verifica dell’identità dei clienti, il cosiddetto KYC.

L’intervento rispetta le indicazioni su scala globale per la lotta al riciclaggio e l’impiego delle crypto a scopi criminali. La società ha annunciato l’aggiornamento del sistema KYC il 28 giugno.

La verifica KYC da luglio è obbligatoria per tutti su KuCoin


Tutti i nuovi utenti dovranno completare controlli d’identità obbligatori a partire dal 15 luglio, pena la perdita dell’accesso alla suite di servizi dell’azienda.

Lo stesso vale per i vecchi clienti che non potranno effettuare depositi sulla piattaforma senza completare le verifiche. Resteranno disponibili i servizi di acquisto, vendita, il trading a basso rischio e il riscatto degli interessi.

Il CEO di KuCoin, Johnny Lyu, ha spiegato che sono sorti problemi legati alla sicurezza con l’aumentare della base utenti della piattaforma. Ha dichiarato:

“Come exchange globalizzato, KuCoin monitora attentamente le leggi sulle criptovalute dei vari Paesi e rispetta i requisiti di conformità, fornendo agli utenti una maggiore sicurezza degli asset.”

Lyu ha ribadito che il nuovo sistema di verifica KYC migliorerà la conformità dell’azienda alle normative globali. Ha inoltre dichiarato che garantirà una migliore protezione agli investitori. Al momento su KuCoin sono circa 27 milioni i conti registrati.

Verifiche KYC più rigorose: un fenomeno in espansione


KuCoin non è l’unico exchange a rafforzare la propria procedura KYC per conformarsi alle normative globali e prevenire i crimini finanziari. Secondo un’indagine di Reuters, diversi exchange crypto hanno adottato politiche simili in seguito ad azioni di contrasto da parte delle autorità di vigilanza per verificare la loro conformità alle norme antiriciclaggio.

Ad esempio, Binance ha recentemente implementato misure KYC più severe per i suoi utenti, limitando i prelievi di fondi e impedendo l’accesso alla sua piattaforma da determinati paesi.

Coinbase ha stretto una collaborazione con le forze dell’ordine e le autorità di vigilanza per condividere i dati dei clienti e le informazioni sulle transazioni. A maggio, Bybit ha anche limitato il prelievo di più di 20.000 Tether da parte di utenti che non hanno superato la verifica KYC.

I cybercriminali sfruttano le falle nella sicurezza degli asset on-chain, ecco perché gli exchange danno sempre maggiore importanza alla conformità alle normative KYC e i relativi rischi della non conformità.

Katarzyna Kazimierczak-Mrowinska, CEO di Authenteq, ha osservato nell’articolo pubblicato da Forbes che implementare la tecnologia KYC in modo da rispettare la privacy e la sicurezza degli utenti, è la premessa necessaria per creare un ecosistema crypto più affidabile e sostenibile.

___

Leggi anche:

 

Segui Cryptonews Italia sui canali social