Questo exchange sta facendo passare notti insonni agli organi di vigilanza statunitensi

Sauro Arceri
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I problemi della banca utility crypto Silvergate Capital (NYSE: SI) continuano a peggiorare. Mercoledì 1 marzo, Silvergate Bank ha annunciato che avrebbe ritardato la presentazione della relazione annuale. La notizia è stata diffusa stamane da CoinGape.

L’annuncio ha avuto un impatto immediato sul prezzo delle azioni SI, che è crollato di oltre il 30% nelle ore successive al mercato. Silvergate Bank ha dichiarato di aver bisogno di più tempo per valutare l’entità dei danni alle sue finanze derivanti dal crollo delle criptovalute del 2022.

In mezzo a un’ondata di fallimenti di alto profilo nel quarto trimestre, Silvergate Bank ha registrato una perdita netta di 1 miliardo di dollari; questi eventi hanno fatto sì che la banca di criptovalute rischiasse di essere “meno che ben capitalizzata”. Nel suo recente documento presentato mercoledì, Silvergate Bank ha dichiarato:

“Stiamo valutando l’impatto che questi eventi  hanno sulla sua capacità di continuare a operare come un’azienda in attività per i dodici mesi successivi all’emissione dei suoi bilanci”.

Inoltre, ha aggiunto che alcuni fattori importanti potrebbero far sì che i risultati effettivi dell’azienda differiscano dalle dichiarazioni previsionali. Inoltre, la banca di criptovalute ha anche accennato alla possibilità di un controllo normativo in futuro.

Silvergate ha anche aggiunto che i coefficienti patrimoniali della banca potrebbero risentire delle nuove perdite sui portafogli titoli. Per far fronte ai pesanti prelievi da parte dei suoi clienti di criptovalute, la banca ha venduto titoli, descrivendo la situazione come una “crisi di fiducia” nel settore delle criptovalute.

“Queste perdite aggiuntive avranno un impatto negativo sui coefficienti patrimoniali regolamentari . . . e potrebbero far sì che la società e la banca non siano ben capitalizzate”, ha dichiarato Silvergate.

La crisi di Silvergate fa temere il peggio alle autorità di regolamentazione statunitensi


La recente vicenda di Silvergate Capital ha costretto le autorità statunitensi a ripensare al coinvolgimento delle criptovalute nel sistema finanziario tradizionale. Di conseguenza, i legislatori statunitensi hanno iniziato a ripensare alla capacità delle banche di gestire i rischi associati agli asset digitali. Todd Baker, senior fellow del Richman Center for Business, Law and Public Policy della Columbia University, ha dichiarato a Bloomberg:

“Conferma i timori che molti regolatori hanno avuto. Se questa banca fallisce, verrà additata come esempio del perché le banche dovrebbero essere estremamente prudenti nel trattare con le società di criptovaluta”.

Il mese scorso, a gennaio, le tre principali autorità di regolamentazione degli Stati Uniti hanno lanciato un severo avvertimento: le banche non dovrebbero assumersi rischi legati alle criptovalute che non siano in grado di gestire autonomamente. L’episodio del Silvergate ha fatto irruzione nel dibattito politico degli Stati Uniti.

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