Questo famoso exchange ha chiuso: bloccati i conti dei clienti!

Marcello Bonti
| 2 min read

L’exchange crypto Dasset, con sede ad Auckland in Nuova Zelanda, è stato messo in liquidazione. Sono centinaia i clienti che adesso non possono accedere ai propri conti.

La notizia è stata riportata dalla testata locale The Herald, secondo cui i clienti stanno cercando di ritornare in possesso dei loro capitali e non ricevono risposte dalla società.

Online si è costituito un gruppo che sta cercando di rimettersi in contatto con Dasset. Di questi circa 16 clienti hanno in deposito al momento tra 3.000 NZD (circa 1.650€) a 40.000 NZD (circa 21.800€) bloccati da mesi sulla piattaforma.

Nei guai per colpa delle banche


A quanto pare, secondo quanto dichiarato dal CEO della compagnia, Stephen Macaskill i guai sono iniziati a gennaio. Allora l’exchange ha interrotto la collaborazione con il proprio fornitore di servizi bancari e non ha trovato un sostituto. Macaskill avrebbe dichiarato:

“Dasset non ha un servizio bancario stabile da gennaio. Le banche non amano il settore delle criptovalute. Dasset è stata messa in liquidazione volontaria.”

Gli azionisti di Dasset avrebbero tenuto una riunione a porte chiuse il 7 agosto, ma le domande degli azionisti in questa occasione non hanno avuto risposta da parte di Macaskill.

Secondo fonti vicine alla compagnia, è stata approvata una risoluzione per nominare un liquidatore volontario per l’exchange.

Mancano per il momento informazioni riguardo la procedura di liquidazione sul sito ufficiale della compagnia o sui canali social. Il paradosso è che ancora è possibile aprire un nuovo conto su Dasset.

I liquidatori vogliono garantire i beni di Dasset


David Ruscoe e Russell Moore della società di revisione Grant Thornton New Zealand sono stati nominati liquidatori di Dasset. Secondo i liquidatori, la loro “attenzione immediata” è rivolta a garantire e proteggere i beni di Dasset.

Grant Thornton ha scritto sul proprio sito che Dasset ha subito una riduzione significativa del valore degli asset e dei livelli di trading, tanto da impattare sulla sua capacità di operare con profitto. Nello specifico, Moore ha dichiarato che il processo di messa in sicurezza degli asset rimane “complesso”.

“Ci sono terze parti coinvolte e quasi cento tipi diversi di asset digitali. Lavoreremo con il management e con le terze parti per risolvere qualsiasi problema il prima possibile e aggiorneremo tutte le parti interessate sui progressi compiuti il più regolarmente possibile.”

Grant Thornton ha dichiarato che nei prossimi giorni contatterà tutti i clienti e i fornitori in merito alla sua nomina.

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