Secondo gli analisti di Bernstein la De-Fi è pronta a esplodere

Massimo De Vincenti
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Secondo gli analisti del famoso broker Bernstein, la ripresa del mercato delle criptovalute dopo il lungo “inverno” delle crypto sarà esplosivo, con la finanza decentralizzata (DeFi) che diventerà un traino per tutto il comparto.

Ci aspettiamo una ripresa della DeFi in grande stile, con gli investitori che torneranno a frequentare in massa la finanza decentralizzata su blockchain“, hanno scritto gli analisti Gautam Chhugani e Mahika Sapra.

Bernstein ha osservato che sei dei dieci principali protocolli che generano entrate sono applicazioni della DeFI. Si tratta di Uniswap, Aave, Maker, GMX, Synthetix e Sushi.

L’ultimo ciclo delle crypto è stato purtroppo caratterizzato da rendimenti insostenibili che hanno portato al crollo. La stable coin Luna ne è l’esempio più concreto

La differenza è che in questo nuovo ciclo i rendimenti sono reali e sostenibili. Inoltre, con la rinnovata chiarezza normativa, non sarebbe sorprendente vedere i gestori patrimoniali globali prendere in considerazione un ETF Spot anche sulla DeFi.

Uniswap guida la riscossa della De-Fi?


Uniswap è il più grande exchange decentralizzato. “Al ritmo attuale, Uniswap su base annua potrebbe avere un fatturato di oltre 1 miliardo di dollari”, con il token UNI che ha già un market cap di 9,3 miliardi di dollari”.

Uniswap ha recentemente proposto un meccanismo di condivisione delle commissioni per i detentori di token UNI. L’exchange decentralizzato ha generato un volume di scambi di 2 miliardi di dollari nelle ultime 24 ore – più del 50% di quello di Coinbase – ed è il più grande protocollo DeFi che genera commissioni, con circa 3,7 milioni di dollari al giorno.

La votazione sulla condivisione delle commissioni attualmente in corso potrebbe “trasformare il token ‘di voto’ in un token con rendimento guadagnato tramite le commissioni d’uso del protocollo”, hanno detto gli analisti, aggiungendo che “ci aspettiamo che altri protocolli DeFi seguano questo modello”.

Chhugani e Sapra hanno anche parlato delle preoccupazioni legate alla Securities and Exchange Commission, secondo cui tutte le criptovalute, escluso bitcoin, potrebbero essere considerate titoli azionari.

“Questa è la questione fondamentale nel caso Coinbase vs SEC, dove 12 crypto sono state considerate titoli azionari, e hanno fatto scattare l’accusa a Coinbase di vendere titoli senza la necessaria autorizzazione.

Secondo gli analisti di Bernstein. “Negli ultimi tempi i tribunali hanno cercato di dare interpretazioni alternative rispetto alle argomentazioni generiche fornite dalla SEC (come si è visto nel caso Ripple vs SEC), crediamo che l’industria delle criptovalute possa cambiare il modo in cui vengono ad oggi considerate.

Bernstein ha un’allocazione del 15% in DeFi nel suo wallet di asset digitali, che ha avuto una crescita del 15% da un anno all’altro.

Inoltre il valore totale bloccato nella DeFi è aumentato del 50% dall’inizio dell’anno, passando da 60 miliardi di dollari a oltre 97 miliardi.

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