Vitalik Buterin, cofondatore di Ethereum, vuole una maggiore privacy nel Web3

Marcello Bonti
| 2 min read

Il cofondatore di Ethereum (ETH) Vitalik Buterin ha collaborato a un documento di ricerca che esplora lo sviluppo di un protocollo per la tutela della privacy chiamato Privacy Pools.

Il documento esamina le preoccupazioni legate alle esistenti piattaforme di privacy, come Tornado Cash, proponendo delle soluzioni. In particolare si concentra sulla possibilità che coesistano privacy finanziaria e normativa, stando a quanto si può leggere nell’abstract del documento.

A firmare il documento non c’è solo Buterin. Altri nomi di spicco in ambito crypto sono coinvolti nel dibattito, tra questi lo sviluppatore Ameen Soleimani, l’analista di Chainalysis Jacob Illum e i ricercatori Matthias Nadler e Fabian Schar.

Che cos’è Privacy Pool


Descritto come un “protocollo di rafforzamento della privacy basato su smart contract”, Privacy Pools utilizza prove di tipo zero knowledge o zk, per valutare la legittimità dei fondi degli utenti senza rivelare l’intero storico delle transazioni.

L’obiettivo principale è stabilire una “linea di separazione” che filtri i capitali provenienti da attività criminali, trovando al contempo un equilibrio tra privacy e requisiti legali.

Privacy Pool per aumentare la privacy e filtrare le transazioni illegali


L’approccio proposto consente agli utenti di pubblicare prove di tipo zero knowledge per dimostrare l’origine dei capitali senza rivelare l’intero percorso delle transazioni.

Ciò offre una potenziale soluzione per verificare la legalità dei fondi, preservando al contempo la privacy delle transazioni.

“L’idea centrale della proposta è consentire agli utenti di pubblicare una prova zero knowledge, che dimostri che i loro capitali (non) provengono da fonti note (non) legali, senza rivelare pubblicamente l’intero grafico delle transazioni.”

Gli autori ammettono l’utilità di piattaforme come Tornado Cash come strumenti di tutela della privacy. Tuttavia, hanno anche evidenziato la facilità con cui a queste piattaforme hanno accesso i criminali.

Lo scorso anno Tornado Cash ha dovuto difendersi in tribunale con l’accusa di aver facilitato le transazioni per il gruppo di hacker legato alla Corea del Nord Lazarus.

Da allora, ad agosto 2022, l’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha inserito Tornado Cash nella lista nera per via del presunto coinvolgimento in attività illecite.

Con lo sviluppo di soluzioni come le Privacy Pools, Buterin e i suoi collaboratori intendono rispondere ai dubbi legati alle falle legali di Tornado Cash. L’obiettivo è realizzare un protocollo di privacy in grado di adempiere ai requisiti normativi.

Gli autori della ricerca hanno spiegato:

“In molti casi, la privacy e la conformità normativa sono percepite come incompatibili. Questo documento suggerisce che non è necessariamente così quando il protocollo che migliora la privacy consente ai suoi utenti di dimostrare la proprietà e l’origine dei propri fondi.”

Di recente, Buterin ha ammesso che la centralizzazione dei nodi è una delle maggiori sfide della rete Ethereum, dato che la maggior parte dei 5.901 nodi attivi di Ethereum sono gestiti su piattaforme centralizzate come Amazon Web Services (AWS).

Il creatore di Ethereum ha detto che in futuro spera che i nodi Ethereum completamente verificati possano “letteralmente” funzionare su un telefono.

Ha affermato che risolvere il problema della centralizzazione dei nodi completi è un “grosso pezzo del puzzle” per rendere Ethereum più decentralizzato.

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