Arbitrum cambia idea e non sostiene più Tornado Cash

Gaia Tommasi
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Tornado Cash

La DAO di Arbitrum, un’organizzazione decentralizzata autonoma, ha fatto marcia indietro sulla sua proposta che mirava a sostenere le spese della difesa legale degli sviluppatori del mixer crypto sanzionato Tornado Cash.

Cos’è Tornado Cash?


Tornado Cash era un servizio di mixer crypto basato sulla chain di Ethereum. Le accuse derivano dal presunto utilizzo del protocollo open source per mascherare l’origine e la destinazione di ingenti fondi, in particolare quelli derivanti da attività criminali.

Nell’agosto 2022, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato il mixer crypto, accusandolo di aver facilitato il riciclaggio di denaro. In seguito Tornado Cash è stato sospeso.

Il caso del mixer crypto ha generato un acceso dibattito nella community crypto. Inoltre, sottolinea un dilemma fondamentale nel mondo digitale: come bilanciare la protezione della privacy con il rischio di abusi delle tecnologie di anonimizzazione.

Arbitrum propone $1,3 milioni per sostenere Tornado Cash


La proposta della DAO di Arbitrum prevedeva di destinare 1,3 milioni di dollari in token Arbitrum (ARB), detenuti nel wallet della community, per sostenere gli sviluppatori di Tornado Cash: Roman Storm e Alexey Pertsev. Inoltre il budget poteva essere impiegato anche per diverse iniziative volte a promuovere e difendere le tecnologie a tutela della privacy.

Nella proposta si legge:

“Raccogliendo sostegno per il loro fondo legale, miriamo a salvaguardare non solo il futuro delle tecnologie a tutela della privacy, ma anche l’innovazione, decentralizzazione e sovranità individuale all’interno del nostro settore”, si legge nella proposta.

Il delegato conosciuto come DK ha avviato la proposta il 7 marzo, sostenendo che gli sviluppatori di Tornado Cash avevano bisogno di una solida difesa legale. Ma in seguito, l’utente ha rimosso la proposta senza fornire alcuna spiegazione.

Sviluppatori di Tornado Cash accusati di riciclaggio di denaro


Il servizio di mixer crypto Tornado Cash e i suoi fondatori sono accusati di aver riciclato oltre 1 miliardo di dollari provenienti da attività illegali, tra cui denaro legato al gruppo di hacker Lazarus Group.

Gli sviluppatori sono stati accusati dagli Stati Uniti di diversi reati, tra cui riciclaggio di denaro, violazione delle sanzioni e gestione di un’attività di trasferimento di denaro senza licenza.

Anche se i sostenitori di Tornado Cash affermano che il loro servizio è solo un software per trasferire in modo decentralizzato il denaro, le restrizioni sulla piattaforma hanno preoccupato gli sviluppatori che lavorano su applicazioni orientate alla privacy.

Oltre alla marcia indietro della DAO di Arbitrum, gli sviluppatori del mixer hanno incontrato altre difficoltà finanziarie.

Il 16 febbraio, la raccolta fondi su GoFundMe per coprire le spese legali di Storm e Pertsev è stata annullata, poichè violava le regole di utilizzo della piattaforma e avrebbe potuto causare problemi a GoFundMe, ai suoi dipendenti o agli utenti.

Il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti ha aggiunto Tornado Cash all’elenco degli Specially Designated Nationals, vietando di fatto agli americani di utilizzare il mixer crypto. Il Dipartimento ha affermato che il mixer “è stato utilizzato per riciclare più di 7 miliardi di dollari di valuta virtuale dalla sua creazione nel 2019”.

Storm si dichiara non colpevole


All’inizio dell’anno, in vista del suo processo penale, lo sviluppatore Roman Storm ha lanciato un appello ai sostenitori del diritto alla privacy. Storm è accusato di tre accuse: associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, gestione di un’attività di trasmissione di denaro senza licenza e violazione dell’International Emergency Economic Powers Act.

Si è dichiarato non colpevole e il suo processo è previsto per settembre 2024. Inoltre lo sviluppatore ha anche riferito che il suo team legale sta preparando una solida difesa per il processo.

 

Storm è stato accusato nell’agosto del 2023 ed è stato rilasciato su cauzione di 2 milioni di dollari. Inoltre ha anche sottolineato le potenziali implicazioni del caso per gli sviluppatori di Web3 e per le persone interessate al software e alla privacy.

“Che siate sviluppatori appassionati come me, coinvolti nel Web3, o semplicemente interessati al software e alla privacy, questa battaglia legale vi riguarda. Questo caso costituirà un importante precedente per gli anni a venire”.

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