Bitcoin è uno schema Ponzi?

Christian Boscolo
| 3 min read

Bitcoin è spesso definito dai critici uno schema Ponzi, ovvero una struttura truffaldina alla base di diverse truffe. Ma che cos’è un Ponzi? Come funziona, dove è nato e cosa ha a che fare con Bitcoin? In questo articolo daremo un risposta a tutte queste domande e vi spigheremo la differenza tra uno schema Ponzi e Bitcoin.

Che cos’è e come funziona uno schema Ponzi?


Il sistema “fraudolento” denominato Ponzi, prende il nome dall’italiano che lo ha inventato (non tutti possono essere Leonardo Da Vinci, ndr), ovvero Charles Ponzi.

Registrato all’anagrafe con il nome di Carlo Pietro Giovanni Guglielmo Tebaldo Ponzi ed Emigrato negli Stati Uniti, Charles Ponzi divenne uno dei più grandi truffatori della storia statunitense – Fonte: Wikipedia

Il funzionamento è piuttosto semplice quanto ingegnoso: un promotore recluta potenziali investitori promettendo interessi superiori alla media. Gli interessi non provengono da alcun investimento ma vengono pagati con le quote dei nuovi investitori.

I primi investitori ricevono dunque interessi molto alti e consigliano a loro volta l’investimento. Peccato che i nuovi arrivati non vedranno mai gli stessi rendimenti: il sistema funziona solo fino a quando il denaro dei nuovi investitori è sufficiente a pagare quelli vecchi. A quel punto il castello di carte crolla e gli investitori perdono il loro denaro.

Il caso Bernie Madoff ha sconvolto il mondo finanziario


Il caso più famoso di schema Ponzi in tempi moderni è stato quello del truffatore Bernie Madoff, il cui raggiro è durato decenni e ha generato perdite per diversi miliardi di dollari.

Tra le vittime del suo sistema non c’erano solo grandi banche, ma anche numerose celebrità, come ad esempio il regista Stephen Spielberg.

La rocambolesca storia di Bernie Madoff, che svela anche diverse responsabilità da parte della SEC, l’organismo americano simile alla nostra Consob che dovrebbe vigilare sul mercato azionario, è stata raccontata anche da un docufilm disponibile su Netflix, del quale vi consigliamo la visione.

Perché Bitcoin non è uno schema Ponzi


Il direttore della celebre banca d’investimento J.P. Morgan è convinto che Bitcoin sia uno “schema Ponzi pubblico decentralizzato“. Eppure è facile capire perché Bitcoin differisca enormemente da un classico schema Ponzi. Vediamo insieme le differenze.

Trasparenza e Decentralizzazione:

Bitcoin opera su una blockchain pubblica, che è trasparente e decentralizzata. Le transazioni sono verificabili e non c’è un singolo ente o individuo che controlla il sistema.

Assenza di Promesse di Rendimenti Garantiti:

A differenza degli schemi Ponzi, Bitcoin non promette rendimenti garantiti agli investitori. Il valore di Bitcoin è determinato dal mercato e può fluttuare notevolmente in base alla domanda e all’offerta.

Utilità e Adozione:

Bitcoin è utilizzato non solo come investimento, ma anche come mezzo di pagamento e riserva di valore. Ha applicazioni pratiche come le rimesse internazionali e la protezione contro l’inflazione in alcune economie.

Insomma, ad oggi è impossibile definire Bitcoin come uno schema Ponzi. Abbiamo appena visto che esistono differenze sostanziali tra Bitcoin e un sistema fraudolento come quello inventato dal nostro connazionale.

Senza contare che Bitcoin è ormai riconosciuto come un sistema efficiente e privo di truffe anche dal sistema finanziario USA, notoriamente tra i più severi, che ne ha anche riconosciuto il ruolo di riserva di valore e quindi di materia prima come l’oro.

A dimostrarlo ci sono gli ETF Spot su Bitcoin approvati a gennaio negli USA e l’approvazione delle richieste per un prodotto analogo ma basato su Ethereum, la seconda più famosa criptovaluta.

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