Tron è la blockchain preferita dai terroristi dell’ISIS?

Marcello Bonti
| 2 min read

Recenti ricerche hanno rivelato che la blockchain di Tron è la più utilizzata dai terroristi dell’ISIS per trasferire fondi durante l’ultimo anno. L’andamento del token nativo TRX rimane negativo e anche il volume del token ha iniziato a diminuire.

La preferita dai terroristi


Da recente indagine emerge che Tron è stata la principale crypto per le transazioni del gruppo estremista islamico ISIS nell’ultimo anno.

A rilevarlo è stata TRM Labs, una piattaforma di intelligence su blockchain, che ha pubblicato un report dal quale emerge la crescente adozione di criptovalute da parte di affiliati dello Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS) in Asia.

Appaiono significative connessioni on-chain tra questi gruppi e le campagne di raccolta fondi pro-ISIS in Siria.

L’indagine è stata pubblicata il 21 luglio, e si riferisce alle evidenze raccolte durante il 2022. Le reti che sostengono l’ISIS in Tagikistan, Indonesia e Afghanistan hanno utilizzato le criptovalute per facilitare le loro operazioni.

TRM Labs ha rivelato che la maggior parte delle transazioni associate a questi casi utilizzava USDT sulla rete Tron (TRX). In particolare sono stati individuati diversi gruppi pro-ISIS in Tagikistan che usavano crypto per finanziare il reclutamento di combattenti per l’ISKP in Afghanistan.

Una campagna di raccolta fondi, attiva da un anno, ha ricevuto circa 2 milioni di dollari in USDT su Tron. Dopo aver identificato e tracciato i fondi della campagna sulla blockchain, TRM Labs ha scoperto l’exchange usato per incassare i fondi.

Sulle tracce dei soldi


Grazie alle verifiche sull’identità dei titolari del conto sull’exchange è stato possibile rintracciare i responsabili e allertare le autorità locali, che hanno bloccato il conto.

In Indonesia, alcuni individui che utilizzavano un exchange locale hanno trasferito oltre 517.000 dollari nel 2022. L’importo è stato inviato a indirizzi che TRM Labs ha collegato a campagne di raccolta fondi a favore dell’ISIS in Siria attraverso exchange locali.

Queste campagne avrebbero lo scopo di aiutare i familiari dei membri dell’ISIS detenuti nei campi siriani. Nel corso dell’anno sono stati effettuati regolarmente decine di trasferimenti, in genere con importi di circa 10.000 dollari, tutti eseguiti utilizzando USDT su Tron.

Alla fine del 2022, un media pakistano dichiaratamente affiliato all’ISIS aveva lanciato la propria campagna di raccolta fondi. Secondo TRM Labs le donazioni associate agli indirizzi controllati dall’entità ammontano a circa 40.000 dollari nell’ultimo anno.

Lo scorso febbraio, il gruppo ha tentato di raccogliere fondi sfruttando le donazioni per i terremoti in Turchia e Siria, pubblicando indirizzi su un server di messaggistica dell’ISIS.

Secondo TRM Labs, nel 2016 Bitcoin era la valuta preferenziale per finanziare il terrorismo. Le indagini condotte hanno mostrato la progressiva preferenza per gli asset sulla blockchain TRON, che nel 2022 rappresentavano il 92% del volume.

Guai seri per Tron?

Le nuove scoperte potrebbero impattare negativamente sulle performance di Tron. Il sentiment degli investitori è negativo, secondo quanto emerge dai dati on-chain elaborati dalla compagnia di ricerca Santiment. Adesso potrebbe addirittura peggiorare.

Inoltre, anche il volume del trading e l’attività di aggiornamento hanno subito un calo significativo, peggiorando così la situazione di TRX.

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