Che cos’è Babylon, la blockchain che promette lo staking su Bitcoin e un Airdrop?

Christian Boscolo
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Mentre Bitcoin ha appena festeggiato il suo 15° anniversario e l’arrivo dell’ETF Spot negli USA,  ad oggi, a parte qualche rara eccezione come Bitcoin Minetrix, non esisteva un progetto specificamente dedicato allo staking su Bitcoin.

Una mancanza che ha voluto colmare Babylon, introducendo rendimenti passivi per i detentori che mettono in staking i loro BTC, il tutto senza la necessità di passare attraverso terze parti o bridge, che spesso comportano rischi di hacking.

Il meccanismo di Bablyon permetterebbe (il token non è ancora disponibile ma continua a leggere perché c’è un airdrop, ndr) di convalidare blockchain proof-of-stake (PoS) e di guadagnare BTC.  Secondo il sito ufficiale del progetto, l’obiettivo è quello di “sbloccare i 21 milioni di Bitcoin per rendere sicura l’economia decentralizzata”.

“Questo concetto è in linea con lo spirito di Nakamoto e non richiede un fork “soft” o “hard” della rete Bitcoin, né richiede il bridging, il “wrapping” o la custodia dei Bitcoin da parte di terzi”, si legge nella documentazione ufficiale del progetto.

L’ecosistema di Babylon è ancora agli inizi


Lo scorso dicembre, Babylon ha raccolto 18 milioni di dollari in un round di finanziamento guidato da Polychain Capital e Hack VC, con altri investitori tra cui Framework Ventures, Polygon Ventures, Castle Island Ventures, OKX Ventures, Finality Capital, Breyer Capital e Symbolic Capital.

Questo porta il totale dei fondi raccolti da Babylon a 26 milioni di euro.

La fase di test è stata lanciata e ha già raccolto più di 430.000 richieste volontarie di utenti, mentre la seconda fase non è ancora iniziata.

Babylon ha stretto una partnership con AltLayer, il protocollo aperto e decentralizzato per i rollup, una tecnologia utilizzata nel campo delle criptovalute.

Utilizza infatti il cosiddetto “Restaked Rollups”, che integra vari tipi di stack di rollup (come OP Stack, Arbitrum Orbit, Polygon CDK, ZK Stack, ecc.) fornendo loro maggiore sicurezza, decentralizzazione e interoperabilità attraverso un meccanismo di restaking.

L’ecosistema ruota attorno ai protocolli blockchain di Cosmos come Injective ($INJ), Osmosis ($OSMO), Sei ($SEI) e Juno ($JUNO).

Questo potrebbe suggerire che, quando arriverà l’Airdrop, chi ha utilizzato queste criptovalute potrebbero avere diritto a un’assegnazione del token Babylon. Per il momento è possibile creare un nodo validatore, nella speranza di massimizzare le proprie possibilità di partecipare.

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