I miner si preparano per il prossimo halving di Bitcoin

Marcello Bonti
| 4 min read

Si avvicina il quarto halving di Bitcoin, previsto per il prossimo aprile. I miner in tutto il mondo devono affrontare questioni strategiche che vanno dalle attrezzature, all’ottimizzazione dell’uso dell’energia.

Ogni quattro anni circa si dimezza la ricompensa che i miner ottengono per aver minato un blocco sulla blockchain di Bitcoin. Il prossimo evento è previsto per l’aprile 2024, e i minatori si stanno già organizzando.

Sotto la lente di ingrandimento ci sono gli effetti dei precedenti halving di Bitcoin e la reazione del mercato crypto, per comprendere le potenziali sfide e opportunità.

Grande attesa per il prossimo halving di BTC


Il quarto halving è previsto il 16 aprile 2024, quando le ricompense del mining di ogni blocco si ridurranno da 6,25 bitcoin a 3,125 bitcoin.

La prima conseguenza è il raddoppio dei costi energetici per estrarre un singolo bitcoin. Per ottimizzare l’aumento delle spese si prevede l’installazione di macchine più efficienti, l’ottimizzazione dell’uso dell’energia, l’accantonamento di riserve per coprire i rischi legati ai mercati finanziari.

Vediamo come i minatori si stanno preparando su questi diversi fronti.

Efficienza nel mining

Il primo aspetto che i miner di Bitcoin stanno cercando di migliorare è l’efficienza, aggiornando le componenti hardware e software. In particolare negli USA alcuni miner si sono preparati acquistando grossi stock di macchinari più efficienti.

Marathon Digital (MARA) ha acquistato 78.000 unità di dispositivi Antminer S19 XP, la macchina più efficiente attualmente sul mercato, in grado di fornire quasi 11 EH/s di hash rate.

La maggior parte di queste macchine è stata consegnata nel 2022 e sono state installate e alimentate quest’anno, portando il tasso di hash operativo in Nord America a 23 EH/s.

Lo scorso aprile, CleanSpark (CLSK) ha annunciato l’acquisto di 45.000 rig Antminer S19 XP. Una volta installate forniranno 6,3 EH/s di hash rate aggiuntivo, portando la loro capacità totale a 16 EH/s entro la fine dell’anno.

Riot Platforms (RIOT) ha annunciato lo scorso giugno di aver acquistato 33.280 miner di nuova generazione da MicroBT, che forniscono altri 7,6 EH/s per aumentare la capacità di auto-mining a 20,1 EH/s una volta completata l’installazione nel 2024.

Avere il controllo dei siti in cui sono installate le macchine per il mining di Bitcoin è davvero importante per monitorare quando devono essere accese o spente.

Energia sostenibile e rinnovabile a basso costo

Il costo dell’energia rappresenta la maggiore spesa per l’attività di mining di Bitcoin. Ogni dimezzamento delle ricompense rappresenta un raddoppio del costo dell’energia utilizzata per il mining di Bitcoin.

Da qui la necessità di abbattere i costi energetici, puntando a fonti sostenibili e rinnovabili più economiche possibili. Se le compagnie non saranno in grado di accedere a contratti energetici a prezzo fisso, dovranno avere la flessibilità di ridurre l’uso di energia quando il prezzo aumenta e quindi non è più redditizio estrarre Bitcoin.

CleanSpark (CLSK) sta già sviluppando un’automazione che consente di massimizzare i tempi di attività e un firmware che offre la possibilità di effettuare l’underclock e l’overclock, cioè alzare o abbassare l’hashrate a seconda della situazione. Inoltre, ha avviato una propria strategia energetica in Georgia, mettendosi in una posizione favorevole per affrontare l’halving.

Negli ultimi mesi alcuni miner in Texas hanno implementato strategie energetiche per aumentare le loro entrate. Riot Platforms ha sfruttato il vantaggio di essere attiva nel mercato dell’Electric Reliability Council of Texas (ERCOT), fornendo energia quando necessario e spegnendo i propri sistemi per contribuire all’equilibrio della rete.

Ha stipulato un contratto di acquisto di energia elettrica a lungo termine, che le consente di mantenere basso il costo del mining di bitcoin. Grazie alla partecipazione a questi programmi, nel mese di giugno 2023 l’azienda ha generato 8,4 milioni di dollari vendendo energia elettrica.

Costruire riserve di liquidità

I precedenti cicli di halving hanno dimostrato che la maggiore scarsità di Bitcoin non è subito associata a un aumento di prezzo di BTC.

Nel 2020, ci sono voluti quasi cinque mesi perché il prezzo del Bitcoin guadagnasse trazione verso l’alto. È quindi necessario contare su riserve economiche e che abbiano liquidità sufficiente per prepararsi all’evento e sopportare le perdite immediate.

Diversificare le entrate

Diversi miner di recente hanno diversificato le loro attività e incorporato ulteriori flussi di reddito. Hut 8 (HUT) ha annunciato a gennaio 2022 di aver acquisito l’attività di cloud e servizi di data center colocation da TeraGo Inc, un’azienda specializzata. Una volta completata, l’acquisizione farà di Hut 8 una piattaforma di calcolo ad alte prestazioni leader del settore, garantendo all’azienda un posizionamento unico nell’ecosistema degli asset digitali.

A giugno, l’azienda ha annunciato una partnership quinquennale con l’Interior Health Authority, nella Columbia Britannica, per supportare le loro attività fornendo servizi sicuri, protetti e affidabili dal centro dati di Kelowna, fiore all’occhiello dell’azienda.

Anche Hive Digital Technologies (HIVE) e Iris Energy (IREN) si stanno diversificando nei settore dei servizi di calcolo ad alte prestazioni, cloud e intelligenza artificiale.

Assicurarsi contro i rischi

Un’altra strada che le compagnie di mining stanno intraprendendo per tutelarsi dai rischi legati all’halving è l’assicurazione contro le incognite legate al costo dell’elettricità e il livello di hash rate. Questa potrebbe essere un’opportunità da considerare per i minatori nel periodo precedente al dimezzamento.

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