Il Titanic diventa un’opera d’arte in formato NFT

Marcello Bonti
| 3 min read

Dopo oltre un secolo dal tragico incidente, il transatlantico Titanic continua a tenere banco e far parlare di sé. Stavolta i protagonisti sono le migliaia di oggetti recuperati, simbolo del sogno infranto dell’ingresso nella nuova era di modernità e sviluppo.

Per rendere davvero immortale il ricordo dei manufatti recuperati dal relitto, gli oggetti che si trovavano sul Titanic saranno tokenizzati in formato NFT e condivisi con il mondo attraverso una nuova partnership di tre prestigiose entità.

La collaborazione coinvolge RMS Titanic (RMST), che possiede l’esclusiva sui diritti di recupero del relitto e del sito del relitto del Titanic, Venture Smart Financial Holdings, con sede a Hong Kong, e la società Web3 Artifact Labs.

Le tre società inizieranno a tokenizzare i preziosi manufatti del Titanic per sbloccare una miriade di funzionalità Web3. Il piano prevede di conservare alcuni artefatti come NFT e di condividerne pubblicamente la proprietà. Nel comunicato stampa associato alla promozione dell’evento si legge:

“Questo progetto creativo metterà l’eredità del Titanic nelle mani del pubblico globale, conservando i beni del transatlantico come NFT immutabili e consentendo una partecipazione inclusiva a RMST.”

Una DAO per rendere pubblica l’eredità del Titanic


Artifact Labs si occuperà di tokenizzare in totale 5.500 manufatti fisici che si trovavano sulla nave, aggiudicandosi l’esclusiva su quelli che potrebbero essere recuperati in futuro. La società lancerà anche la Titanic DAO (Decentralised Autonomous Organisation), per offrire il modo di coinvolgere gli utenti nelle future iniziative.

Venture Smart Financial Holdings sarà incaricata di strutturare la tokenizzazione della proprietà intellettuale legata ai manufatti. Gli strumenti tokenizzati sono destinati a essere offerti a investitori accreditati per definire i termini per una “raccolta di capitale conforme” e finanziare la ricerca in corso, il recupero, la conservazione, l’esposizione e la concessione in licenza dei beni di RMST.

“Ci impegniamo a condividere l’eredità del Titanic, dei suoi passeggeri e dell’equipaggio, con le persone di tutto il mondo”, ha dichiarato Jessica Sanders, presidente di RMS Titanic, in un commento, aggiungendo:

“Come tutori e proprietari del sito del relitto del Titanic, siamo determinati a garantire che i manufatti della nave siano conservati e accessibili alle generazioni future. Riteniamo che l’accesso al mondo digitale ci consenta di raggiungere un pubblico più vasto con una programmazione di qualità che educhi e ispiri. Siamo entusiasti di aver trovato le competenze e i partner che ci aiuteranno a raggiungere questi obiettivi.”

Il Titanic è stato un transatlantico britannico gestito dalla White Star Line. La nave entrò in collisione con un iceberg e affondò durante il suo viaggio inaugurale nell’aprile del 1912, 1.500 persone morirono. Il relitto è stato scoperto solo quattro decenni fa sul fondo dell’Atlantico settentrionale, catturando l’attenzione mondiale.

Due compagnie di Hong Kong coinvolte nel progetto


Un dettaglio non trascurabile è che Hong Kong è la sede di due delle società coinvolte, Venture Smart Financial Holdings (VSFH) e Artifact Labs. Non è un caso, visto che di recente la città ha proposto una regolamentazione più aperta nei confronti delle criptovalute nel tentativo di recuperare la sua posizione di hub globale finanziario e più in particolare crypto.

La Securities and Futures Commission (SFC) di Hong Kong ha rivelato un nuovo quadro normativo che consente agli investitori retail di negoziare alcuni “token a grande capitalizzazione” su exchange autorizzati, a condizione che vengano messe in atto misure di tutela come la verifica dell’identità, la profilazione in base al rischio e ai limiti tollerabili di esposizione.

Il tentativo di Hong Kong di diventare uno tra i player più importanti nel Web3 prevede nuove norme che coprono una serie di tipi di asset virtuali, compresi gli NFT. Il responsabile finanziario della città, Paul Chan, ha dichiarato che stanzierà 6,4 milioni di dollari per accelerare lo sviluppo dell’ecosistema Web3 e per sbloccare il potenziale di quello che ha definito “Internet di terza generazione”.

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