Le normative USA spingono Binance a rompere (di nuovo) l’accordo con Voyager

Gaia Rossi
| 3 min read

Voyager

Binance.US ha deciso di tirarsi fuori dall’operazione di acquisto del lender crypto in bancarotta Voyager Digital per 1,3 miliardi di dollari.

La decisione è stata rilasciata martedì tramite un tweet, in cui riferiva che la causa risiedeva nel clima normativo negli Stati Uniti diventato “ostile”.

“Anche se la nostra speranza durante questo processo è stata quella di aiutare i clienti di Voyager ad accedere alle loro crypto, il clima normativo ostile e incerto negli Stati Uniti ha introdotto un ambiente operativo imprevedibile che ha un impatto sull’intera comunità commerciale americana”.

Invece Voyager Digital ha riferito, in un tweet differente, di aver ricevuto una lettera da Binance.US, che pone fine all’accordo di acquisto degli asset. La società ha poi aggiunto:

“Sebbene questo sviluppo sia deludente, il nostro piano del Chapter 11 consente la distribuzione diretta di contanti e crypto ai clienti attraverso la piattaforma Voyager”.

Inoltre sembra che nei prossimi giorni il lender crypto fornirà altre informazioni in merito ai prossimi passi e sulle azioni che dovranno intraprendere i clienti.

L’offerta iniziale di Binance.US, effettuata nel dicembre scorso, avrebbe valutato Voyager 1 miliardo di dollari, ma il prezzo effettivo in contanti che Binance.US deve pagare è di soli 20 milioni di dollari, oltre ai rimborsi ai clienti di Voyager. Si stima che gli utenti di Voyager avrebbero potuto recuperare il 73% del valore dei loro depositi se l’accordo fosse stato completato.

Alcuni utenti di Twitter hanno ipotizzato che la decisione di Binance.US fosse collegata ad un imminente accordo con la Commodity Futures Trading Commission, che ha citato in giudizio la controllante Binance per la vendita di prodotti derivati su crypto non registrati.

Ma il CEO di Binance, Changpeng Zhao, non ha dato spiegazioni e ha risposto alle speculazioni con un’emoji di una figura che scrolla le spalle.

Le autorità di regolamentazione USA  tentano di bloccare l’affare


La scorsa settimana il governo federale degli Stati Uniti ha approvato l’offerta dell’exchange per l’acquisto delle attività rimanenti di Voyager Digital.

Il governo federale ha deciso di dare il via libera dopo che le autorità di regolamentazione statunitensi, tra cui la Securities and Exchange Commission (SEC) e l’autorità di regolamentazione finanziaria di New York, avevano cercato di bloccare l’operazione.

Infatti la SEC riteneva che questa operazione avrebbe potuto violare le leggi sull’offerta e la vendita di titoli non registrati.

Aveva affermato che le transazioni in asset crypto per effettuare il ribilanciamento “potrebbero violare il divieto della Sezione 5 del Securities Act del 1933 contro l’offerta, la vendita o la consegna dopo la vendita di titoli non registrati”.

Anche il regolatore finanziario di New York e il procuratore generale Letitia James non erano d’accordo e si sono opposti all’accordo, visto che secondo loro Voyager “gestiva illegalmente un’attività di valuta virtuale all’interno dello Stato senza licenza”.

Voyager era un broker crypto che a luglio ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11, ed è stato seguito da una guerra di offerte tra Binance e l’exchange FTX.

Alla fine di ottobre il tribunale fallimentare degli Stati Uniti ha dato il via libera a FTX per rilevare gli asset di Voyager, che però è crollato poco dopo e Binance è tornato in gioco prendendo il suo posto.

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