Le stablecoin sono l’antidoto all’inflazione, lo dimostra uno studio

Marcello Bonti
| 2 min read

I risultati della ricerca effettuata dagli analisti della compagnia di investimenti Brevan Howard Digital hanno individuato le stablecoin come l’attore che potrebbe cambiare il panorama finanziario internazionale. La portata delle stablecoin potrebbe essere tale da guidare la rivoluzione digitale a vantaggio di chi è escluso dal sistema bancario, ma anche di chi ne ha accesso.

Le stablecoin sono un elemento chiave nell’ecosistema crypto. Un esempio recente è il clamore che ha sollevato il lancio della stablecoin di PayPal risvegliando l’interesse degli operatori finanziari e crypto per questi asset.

Le proiezioni di crescita per le stablecoin sono in rialzo


Secondo le stime elaborate nella ricerca, il valore delle transazioni sul mercato delle stablecoin nei prossimi anni dovrebbe raggiungere diverse centinaia di miliardi di dollari.

Un aspetto di particolare interesse emerso nella ricerca è che nel 2022, stando ai dati on-chain, i pagamenti in stablecoin hanno raggiunto oltre 11 trilioni di dollari.

Questo importo eclissa notevolmente i volumi gestiti da Paypal con 1,4 trilioni di dollari e si avvicina molto a quelli del maggiore operatore del settore, Visa con 11,6 trilioni di dollari.

Inoltre, il volume dei transazioni processate in stablecoin ha raggiunto il 14% del volume transato da ACH (Automated Clearing House) e più dell’1% del volume transato da Fedwire (il sistema di transazioni utilizzato dalla Federal Reserve Bank).

Gli autori hanno evidenziato come sia “straordinario che in pochi anni un nuovo sistema globale di trasferimento di denaro possa essere paragonato ad alcuni dei sistemi di pagamento più grandi e importanti del mondo”.

Inoltre, l’uso delle stablecoin si è dissociato dai volumi sugli exchange crypto. Non è un dato secondario, significa che un grande volume di transazioni in stablecoin può essere generato da attività non commerciali e non speculative.

Le piattaforme di stablecoin più utilizzate


Il documento rileva che i pagamenti in Tether (USDT) rappresentano i tre quarti delle transazioni, mentre è in crescita l’adozione di USDC e del numero degli indirizzi attivi, delle transazioni e del volume.

D’altra parte, la blockchain di Tron (TRX) sta registrando un aumento dell’attività delle stablecoin, il 37% delle transazioni settimanali e il 35% del volume.

Uno dei motivi che potrebbero spiegare questo fenomeno è l’ampio utilizzo di TRX in Asia, in particolare in Cina.

Perché le stablecoin sono sempre più popolari?


Da tempo le stablecoin sono lo strumento preferenziale per proteggersi dall’inflazione in paesi come l’America Latina, in Argentina e Venezuela, dove rappresentano un’alternativa alla valuta nazionale.

In Argentina , il tasso di inflazione in un anno è del 115%. In Venezuela, il tasso di inflazione è stato del 398% a luglio su un periodo di 12 mesi. Lo stesso vale in Turchia, dove secondo uno studio condotto dall’exchange KuCoin ha rilevato che l’adozione delle criptovalute è aumentata dal 40% al 52% in 12 mesi.

La situazione è simile in Brasile e Nigeria, dove anche qui l’inflazione rappresenta un grave problema.

Gli analisti di Brevan Howard Digital hanno sottolineato che:

“Le stablecoin forniranno sempre più servizi finanziari a coloro che non hanno accesso a banche e a coloro che ne hanno bisogno in tutto il mondo, forniranno una via di fuga dalle valute ad alta inflazione e innescheranno un’esplosione di innovazione costruita su questi nuovi binari di movimento del denaro in una rete globale aperta.”

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