Mercato criptovalute ancora in rosso: ecco perché Bitcoin e Altcoin soffrono!

Christian Boscolo
| 3 min read

Dopo una leggera ripresa a inizio settimana il mercato crypto continua a segnare rosso. Bitcoin ha dovuto abbandonare quota 27mila ma anche il segmento altcoin appare in grave difficoltà.

I motivi di questa crisi sono legati alla difficile situazione finanziaria e alla stretta da parte delle autorità monetarie per cercare di frenare l’inflazione. Questo ha comportato un aumento dei tassi di interesse e quindi del costo del denaro, che non favorisce gli investimenti e di riflesso anche il segmento crypto.

Ma ci sono anche ragioni strutturali legate soprattutto all’ostilità della SEC, l’organismo di controllo americano del mercato azionario, che da tempo è in guerra con il mondo delle criptovalute e degli exchange. Sebbene la “guerra delle crypto” si svolga prevalentemente negli USA, le ripercussioni si estendono a tutto il mondo crypto.

E chi si aspettava che la SEC rallentasse la sua azione dopo alcune sentenze poco favorevoli, come quella del caso Ripple, si sbagliava di grosso.  Anzi, adesso la SEC ha un nuovo paladino anti crypto.

Stiamo parlando di David Hirsch, capo dell’unità Crypto Assets and Cyber dell’agenzia, che in questi giorni ha deciso di presentarsi, si fa per dire, al grande pubblico.

SEC: nuove cause all’orizzonte


“La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti non ha finito di dare la caccia agli exchange e ai progetti di finanza decentralizzata (DeFi) che violano le leggi sui titoli, come Coinbase e Binance” ha dichiarato Hirsch.

Ha anche aggiunto che il suo ufficio è a conoscenza e sta indagando su altre aziende coinvolte in attività simili e che le violazioni della conformità del settore “valgono ben oltre le due entità”.

Hirsch ha dichiarato che l’interesse della SEC per le criptovalute va ben oltre gli exchange di alto profilo:

“Continueremo ad essere attivi anche per quanto riguarda gli intermediari. Non importa se si tratti di broker, dealer, exchange, agenzie di clearing o qualsiasi altro soggetto che opera in questo segmento, che rientra nella nostra giurisdizione e che non rispetta gli obblighi sia per la registrazione sia per la mancata fornitura di informazioni”.

Hirsch ha poi sottolineato che anche i progetti DeFi sono nel mirino della divisione esecutiva:

“Continueremo a condurre indagini, saremo attivi e l’aggiunta dell’etichetta di DeFi non sarà qualcosa che ci dissuaderà dal continuare il nostro lavoro”.

Un grosso cambio di paradigma anche per la SEC


La SEC era abituata a un approccio relativamente pacato all’applicazione delle norme. In passato ha avuto a che fare con grandi aziende di Wall Street che potevano contare su dipartimenti legali pronti a negoziare.

Le aziende crypto invece, spesso non possono negoziare perché è in discussione la loro stessa esistenza e sono costrette a difendersi in tribunale.

La SEC dispone però di un budget limitato, spesso inferiore a quello dei colossi finanziari che è solita affrontare.

“Abbiamo molte controversie in corso”, ha ammesso Hirsch. “Ci sono più token in circolazione – credo 20.000, 25.000 l’ultima volta che ho letto – di quanti la SEC o qualsiasi agenzia abbia le risorse per perseguire e allo stesso modo ci sono molti exchange che effettuano scambi di titoli non registrati” ha dichiarato.

Chi è David Hirsch?


David Hirsch è entrato a far parte dell’ufficio di Fort Worth della SEC nel 2015 in qualità di procuratore esecutivo.

Prima di prestare servizio presso la SEC ha lavorato presso lo studio legale McDermott, Will & Emery, e in seguito ha co-fondato e gestito una società di investigazioni private incentrata sulle indagini delle  frodi mobiliari.

David si è laureato alla UCLA School of Law ed è stato assistente del giudice Edward J. Schwartz presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto meridionale della California.

Attualmente ricopre il ruolo di capo dell’unità Crypto Assets and Cyber  della SEC ed è membro del gruppo di lavoro DLT della SEC e del gruppo di lavoro Dark Web.

Nel 2018 ha ricevuto il premio Staff Excellence Award.

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