Ripple contro SEC: l’agenzia USA ha chiesto i bilanci di XRP nel 2022-2023

Christian Boscolo
| 2 min read

La battaglia legale tra Ripple e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti continua con un nuovo capitolo che rimescola le carte in tavola.

L’ultima novità riguarda infatti una richiesta della SEC che vorrebbe obbligare Ripple a fornire all’agenzia i suoi bilanci per gli anni 2022-2023.

L’autorità di regolamentazione statunitense ha presentato la mozione giovedì, aggiungendo ulteriore complessità a un caso già molto intricato.

Ripple VS SEC: la madre di tutte le cause crypto

La controversia legale è iniziata nel 2020 ma le prime sentenze sono arrivate il 13 luglio dell’anno scorso, quando il giudice ha stabilito che XRP, la criptovaluta originariamente emessa da Ripple, non è un titolo (e quindi adesso può essere quotata sugli exchange) ma che le vendite effettuate da Ripple in fase di ICO (Initial Coin Offering – ovvero le prevendite) possono essere ritenute come vendite di titoli azionari.

Dopo la sentenza, le parti hanno concordato un calendario congiunto per trovare un accordo, con una scadenza al 12 febbraio 2024 per il completamento delle indagini.

Tuttavia, la recente mozione della SEC vuole costringere Ripple a rivelare l’ammontare dei proventi delle vendite istituzionali di XRP in fase di ICO, probabilmente per poter emettere una sanzione proporzionale agli introiti.

Ripple ha presentato una mozione di proroga in risposta alle richieste della SEC, chiedendo tempo per formulare la propria risposta.

La richiesta di una proroga suggerisce che la faida legale, in corso da tre anni, è ben lungi dall’essere risolta, ed entrambe le parti si stanno preparando a darsi battaglia.

La proroga arriva dopo che, nell’ottobre dello scorso anno, la SEC ha ritirato le accuse di violazione della legge sui titoli contro l’amministratore delegato di Ripple Brad Garlinghouse e il cofondatore Chris Larsen.

Nel corso degli anni Garlinghouse si è spesso scagliato pubblicamente contro la SEC e nel novembre dello scorso anno ha accusato l’agenzia di aver tradito la sua missione principale, che è quella di proteggere gli investitori.

Leggi anche: