Singapore vieta il prestito e lo staking di criptovalute!

Sauro Arceri
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Nella giornata di ieri, 3 luglio, l’Autorità Monetaria di Singapore (MAS) ha annunciato una serie di nuovi requisiti per i fornitori di servizi di token di pagamento digitale (DPT), imponendo un divieto allo staking e ai prestiti di criptovalute per i clienti al dettaglio. L’obiettivo di queste regole è quello di garantire, entro la fine dell’anno, la tutela degli asset dei clienti attraverso un trust legale.

Secondo la legge di Singapore i DPT, noti anche come token di pagamento digitale, si riferiscono a quei servizi che facilitano l’acquisto o la vendita di criptovalute. Tali servizi sono solitamente forniti dagli exchange.

Dopo una serie di consultazioni pubbliche e discussioni durate diversi mesi, il regolatore ha annunciato che, a partire da ottobre 2022, i fornitori di servizi DPT saranno limitati nel fornire prestiti e staking relativi ai token DPT per i clienti al dettaglio, poiché tali attività sono considerate inadatte per il pubblico generale. Tuttavia, i fornitori potranno continuare a offrire tali servizi ai loro investitori istituzionali e accreditati.

Il MAS ha riconosciuto che esistono opinioni contrastanti su questo argomento. Alcuni intervistati hanno sostenuto la possibilità per gli exchange di offrire tali servizi, a condizione che vi sia il consenso del cliente al dettaglio e che siano fornite adeguate informazioni sui rischi. Altri, invece, hanno appoggiato il divieto di queste attività ad alto rischio e speculative.

Le ferree regole imposte dall’Autorità Monetaria di Singapore


Tra i requisiti imposti dal MAS, vi è l’obbligo per gli exchange di mantenere il denaro e gli asset dei clienti separati da quelli dell’exchange, garantendo così la custodia dei primi. La funzione di custodia deve essere indipendente dalle altre unità operative dell’exchange. Inoltre, gli exchange che operano nel Paese dovranno effettuare una riconciliazione giornaliera degli asset dei clienti.

I clienti devono essere adeguatamente informati sui rischi connessi alla detenzione di asset presso gli exchange. I nuovi requisiti ridurranno il rischio di perdita degli asset dei clienti e il potenziale utilizzo improprio degli stessi, facilitando inoltre il loro recupero in caso di insolvenza. Tuttavia, il MAS ha avvertito che potrebbero verificarsi ritardi significativi nel recupero degli asset.

Attualmente, il MAS sta richiedendo un feedback pubblico sulla bozza di modifica legislativa dei regolamenti sui servizi di pagamento al fine di rendere effettivi i nuovi requisiti. Inoltre, prevede di pubblicare delle linee guida per un’attuazione coerente delle norme.

Il MAS punta alla tutela dei piccoli investitori e un corretto utilizzo delle valute digitali


Parallelamente, il MAS ha pubblicato anche un documento di consultazione separato che propone ulteriori requisiti per i fornitori di servizi DPT al fine di affrontare le pratiche commerciali sleali, definendo anche comportamenti che costituiscono reati illeciti e le relative disposizioni legislative.

A giugno di quest’anno, il MAS ha inoltre pubblicato un whitepaper sulla purpose-bound money (PBM), un protocollo volto a stabilire i parametri per l’utilizzo della moneta digitale, comprese le valute digitali delle banche centrali (CBDC) e le stablecoin.

 

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