Solana è morta? Chi sarà il prossimo pretendente di Ethereum tra i layer 1?

Christian Boscolo
| 3 min read

Nell’ultimo mese stiamo assistendo a quella che sembra una vera e propria capitolazione per Solana, uno dei progetti layer 1 più promettenti e da molti definito come l’Ethereum killer per eccellenza. Un progetto che ha attirato l’attenzione in virtù di una velocità di picco teorica di 65mila TPS (transazioni al secondo) anche se in realtà viaggia a una media di 2.500 TPS ma con costi di transazione irrisori.

Eppure, al netto di questi dati tuttora validi, il token SOL ha perso gran parte del suo valore (-95%) e nell’ultimo mese ha addirittura perso il supporto dei 10 dollari dopo aver superato i 200 dollari. Una sfiducia che sembra fondarsi più sulla mancanza di uno dei suoi principali sponsor (FTX) che su dati oggettivi.

Di certo il FUD (paura, dubbio, incertezza) che ha colpito Solana è più forte di qualsiasi valutazione sul progetto. Qualsiasi notizia viene ormai interpretata come un segnale del suo fallimento anche senza un motivo valido. Ieri ad esempio abbiamo dato notizia del bridging di due importanti progetti incentrati su Solana su altre chain. Non si tratta però di un abbandono, ma della possibilità di utilizzare altre chain, come sottolineato dagli stessi sviluppatori. 

E’ altrettanto chiaro che una notizia del genere possa avere due chiavi di lettura, una neutra e una negativa. Da una parte la volontà degli sviluppatori di allargare il proprio bacino di utenza e, dall’altra, di essere eventualmente pronti a lasciare Solana in caso di problemi.

Solana: grafico impietoso

L’unica cosa certa è che al momento i grafici sono impietosi. Oltre al calo subito a causa del bear market, comune a tutte le altcoin, Solana deve fronteggiare anche la perdita degli investimenti da parte di Alameda e FTX, oltre a un FUD che, come abbiamo appena sottolineato, appare ingiustificato.

Il grafico a 30 giorni mostra un calo da 13,50 a 9,50 dollari, mentre il grafico giornaliero descrive la giornata di ieri con il prezzo di SOL che si è avvicinato pericolosamente ai 9,32 dollari.

Alternative layer 1

Con Solana in forte difficoltà su diversi ambiti (ma non su quello tecnico, come abbiamo ampiamente sottolineato, ndr)  non sono in realtà molti i layer 1 a fare concorrenza ad Ethereum. Se Atene piange, infatti, nemmeno Sparta ride e i layer1 che avevano caratterizzato il Bull Market sono stati quasi tutti ridimensionati.

Stiamo parlando di Avalanche, ma anche di Near, Elrond, Celo, Algorand e via discorrendo. Tra le chain più attive in questo momento spicca invece Polygon (MATIC) il cui token ha retto molto bene il bear market e sono stati inoltre siglati accordi interessanti in altri ambiti.

Tra le chain emergenti spicca invece quella di Aptos (qui trovate la spiegazione del progetto) che vanta (in linea teorica) prestazioni superiori a Solana e nomi importanti sia lato sviluppo sia investimento.

Ethereum è ancora il Re?

Laddove tutti gli altri hanno fallito, Ethereum si sta rafforzando. Il suo problema principale risiede nella velocità delle transazioni, problema che verrà risolto con lo sharding, previsto nel tardo 2023. Nel frattempo la Blockchain di Vitalik Buterin è passata dal POW al POS con il merge e ha ridotto la sua emissione di token diventando quasi deflazionistico. Insomma, considerate le defezioni importanti e i il suo ulteriore rafforzamento, ad oggi sembra difficile che un nuovo layer 1 possa scalzare Ethereum dal trono.

Al contempo ci sentiamo di dichiarare che Solana non è morta. Di certo è investita dal sentiment negativo che ha interessato tutti i progetti collegati ad Alameda e FTX e, al momento, è da trattare con estrema cautela. Non esistono però problemi strutturali di rilievo e tutto potrebbe cambiare quando il mercato delle crypto si riprenderà da questo bear market e ricomincerà a inquadrare di nuovo la Luna.

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