Tether perde terreno rispetto al dollaro USA sul DEX Curve Finance

Sauro Arceri
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Giovedì scorso, la popolare stablecoin Tether (USDT), emessa dalla società web3/fin tech Tether, ha subito una leggera flessione rispetto al suo tradizionale ancoraggio di 1:1 con il dollaro USA sulla piattaforma decentralizzata (DEX) Curve Finance.

Questo movimento ha spinto il principale pool di liquidità di stablecoin della DEX, il Curve 3pool, in uno stato di squilibrio. In particolare, il valore di USDT è sceso fino a toccare lo 0,998 rispetto alla concorrente stablecoin USDC e alla stablecoin algoritmica DAI del protocollo Maker. Questi due concorrenti sono rimasti scambiati intorno a 0,9992 dollari sul DEX.

L’effetto di questa diminuzione di valore è stato evidente nel pool di liquidità, con la quota di USDT che ha raggiunto il 59% (superando i 135 milioni di dollari), rispetto al 21% di USDC (appena sotto i 50 milioni di dollari) e al 20% di DAI (appena sotto i 46 milioni di dollari). Questo squilibrio è la diretta conseguenza della maggiore pressione di vendita su USDT rispetto alle altre stablecoin nel pool di liquidità 3pool.

A cosa si deve la pressione di vendita su USDT?


Sebbene il motivo di questa pressione di vendita non sia ancora chiaro, va sottolineato che la società Tether è stata oggetto di critica nel corso degli anni per la presunta mancanza di trasparenza riguardo le riserve che sostengono la sua stablecoin. Nonostante ciò, l’emittente di USDT si è impegnata a rispondere a queste preoccupazioni, pubblicando quotidianamente il valore delle sue riserve sul proprio sito web.

Secondo i dati di CoinGecko, l’ultima transazione di USDT è stata registrata a circa 0,999 dollari sui principali exchange, con un volume di scambi superiore ai 20 miliardi di dollari nelle ultime 24 ore.

Tether rimane indiscutibilmente la stablecoin più grande e capace di mantenere il suo ancoraggio al dollaro USA. Al 3 agosto 2023, la società ha dichiarato di avere attività totali per 87,2 miliardi di dollari e passività per 83,9 miliardi, lasciando un cuscinetto di capitale azionario di 3,3 miliardi di dollari. Al contrario, le stablecoin USDC e DAI vantano rispettivamente market cap di 26,06 e 4,47 miliardi di dollari.

Tether continua il suo piano di investimento in Bitcoin


Sempre nella giornata di giovedì 3 luglio, inoltre, Tether ha rivelato di aver investito altri 45 milioni di dollari in Bitcoin nel secondo trimestre del 2023, acquistando altri 1.529 token per portare le sue partecipazioni a oltre 54.000 BTC. La mossa riflette la decisione che Tether aveva annunciato a maggio, circa il suo piano di investire il 15% dei profitti in Bitcoin.

Nonostante le oscillazioni di valore, gli investitori si aspettano che USDT continui a essere supportato almeno in un rapporto 1:1 rispetto all’USD o a riserve liquide equivalenti, e le flessioni dovrebbero rappresentare eventi di breve durata.

Questa modesta pressione di vendita arriva alcuni mesi dopo un episodio simile con USDC, quando la stablecoin era scesa brevemente fino a toccare i 0,77 dollari contro il dollaro USA. Quella vendita di massa era stata innescata dal crollo della Silicon Valley Bank a marzo, istituto utilizzato dall’emittente di USDC Circle per immagazzinare parte delle riserve in USD. L’evento aveva suscitato preoccupazioni riguardo alla piena copertura di USDC, poiché si temeva che le riserve fossero andate perdute.

 

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