La richiesta di archiviazione delle accuse per Michael Saylor è stata respinta dal giudice – Ecco le ultime novità

Sauro Arceri
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L’ex CEO di MicroStrategy, Michael Saylor, ha subito un duro colpo: il giudice Yvonne Williams ha respinto il suo appello contro le accuse di evasione fiscale. Tuttavia, il tribunale ha respinto anche le accuse secondo cui l’azienda e Saylor avrebbero cospirato per violare il False Claims Act di Washington.

Nell’aprile del 2021, alcuni informatori rivelarono che Saylor evitava di pagare le tasse nel Distretto di Columbia (D.C.) fingendo di essere residente in Florida.

Sulla base di queste accuse, l’ex procuratore generale di Washington Karl A. Racine ha intentato una causa contro Saylor. Racine ha affermato che Saylor non ha pagato le tasse della città sul reddito tra il 2005 e il 2021, pur conducendo apertamente uno stile di vita da playboy.

Informatore denuncia lo stile di vita da playboy di Saylor a Washington


Nel Regno Unito esiste una legge relativamente nuova, chiamata False Claims Act, che consente ai cittadini di intentare cause contro presunti evasori fiscali. In particolare, questa legge consente a chi denuncia di trattenere una parte dei proventi recuperati.

L’azione legale da 150 milioni di dollari, ora parzialmente respinta, avrebbe potuto far intascare all’informatore fino a 25 milioni di dollari.

Nelle rivelazioni dell’informatore, si sostiene che Saylor abbia acquistato tre prestigiosi attici di Georgetown, che sono stati poi uniti in un enorme appartamento di lusso di 7.000 piedi quadrati. Pur affermando di avere la sua casa personale in Florida, si sostiene che Saylor risiedesse quasi a tempo pieno all’indirizzo; lo dimostrano le feste notturne che organizzava sui diversi yacht che teneva in città.


Fonte: Daniel Swartz / REVAMP.com

Si dice che Saylor si sia vantato del fatto che i residenti di Washington fossero degli sciocchi per non aver mantenuto una base fiscale in Florida, dove l’imposta sul reddito è pari allo 0%.

Michael Saylor risponde alle accuse


L’ormai famoso massimalista di Bitcoin nega categoricamente le accuse:

“[Continuo] a essere rispettosamente in disaccordo con la posizione del Distretto sulle restanti affermazioni”, ha dichiarato Saylor, “La Florida è il centro della mia vita personale e familiare”.

In effetti, con il giudice della Corte Superiore di Washington Yvonne Williams che ha respinto più della metà della causa contro Saylor, sembra che il primo test in aula della strana legge sulle false richieste di risarcimento di Washington sia destinato a fallire. La Williams ha stabilito che il Distretto può ancora perseguire una parte della causa relativa a 25 milioni di dollari di tasse non pagate, oltre a interessi e sanzioni.

Parlando della sentenza, il Procuratore Generale di Washington, Brian L. Schwalb, ha lasciato intendere che il Distretto potrebbe prendere in considerazione un ricorso. Infatti Schwalb ha dichiarato:

“L’Ufficio del Procuratore Generale riterrà responsabili tutti gli individui o le imprese che evadono le tasse, il che include il perseguimento delle richieste relative agli oneri fiscali non pagati dal signor Saylor. Per quanto riguarda la decisione sulle denunce per False Claims Act invece, stiamo valutando le nostre opzioni legali”.

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